Tavolaia, da tre giorni ostaggio del rave party abusivo, forse il piu’ grande d’Europa in periodo Covid, si sta piano piano liberando dall’assedio: dei circa 6000 partecipanti questa mattina ne sono rimasti ‘solo’ 600. Da sabato, la piccola frazione del Comune di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, un centinaio i suoi abitanti,era diventata l’ombelico d’Europa, verrebbe da dire, visto che alla festa abusiva sono arrivati in auto, camper, caravan da ogni parte d’Italia e d’Europa, e dalla Francia in modo particolare. Qualcuno ha paragonato il raduno di Tavolaia a una piccola Woodstock osservando una istantanea dall’alto in cui una enorme chiazza scura ‘macchia’ il giallo dell’erba bruciata dal sole sul piccolo altopiano nell’entroterra pisano. Per alcuni sarebbe il piu’ grande rave party d’Europa da quando e’ iniziata la pandemia. Il presunto primato, pero’, non esalta i residenti della frazione e dell’intero Comune (e di quelli vicini) ne’ li consola delle tre notti insonni o da vandalismi, invasioni e invadenze.
Da sabato a oggi, mentre la festa piano piano abbassa musica e luci, gli abitanti di Tavolaia si sono ritrovati in stato d’assedio, tanto che, per bloccare gli arrivi, la prefettura di Pisa, coordinando le forze, ha istituito quattro check point e messo in campo anche un centinaio di agenti. C’e’ comunque chi, anche ieri, e’ riuscito a raggiungere il luogo del rave eludendo i controlli, La festa del tutto abusiva si e’ svolta e prosegue in assoluta deroga alle norme anti-Covid. Ma anche del codice penale, visto che non solo assembramenti, decibel e alcol superano i limiti di guardia, ma anche le droghe di vario genere. Un complesso di situazioni che non possono non muovere rabbia e domande nei residenti e non solo. Da sabato, gli abitanti di Tavolaia si sfogano sui social e in interviste rilasciate a radio e tg. Al primo improvviso arrivo di camper e auto, hanno indossato i panni di ‘vigili urbani’ per fermare gli abusivi che parcheggiavano i loro mezzi nelle proprieta’ private, occupando strade, cortili, campi. Altri hanno recintato casa con il nastro bianco e rosso per impedire gli ingressi,. Alcuni, a gruppi, sono arrivati a bloccare le strade per ricacciare indietro le auto che a migliaia arrivavano. Poi finalmente l’arrivo delle forze dell’ordine e i check point, ma nessuno sgombero, nonostante le richieste dei residenti.
Frame dal servizio https://youtu.be/TVi_VRFiOOE
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