“Che si faccia la Commissione d’inchiesta è positivo, mi domando: l’appoggeranno Forza Italia e Lega che erano al governo? È un annuncio, anche se i titoli sui giornali fanno pensare che sia stata già depositata. Diamo fiducia. Positivo che se ne parli, negativo che non vengano coinvolte da subito le associazioni e i comitati dei cittadini. Chiediamo di sedere a quel tavolo“. A parlare con l’agenzia Dire, commentando l’annuncio dato ieri nel suo discorso di fiducia alla Camera dalla premier Giorgia Meloni sulla necessità di fare chiarezza sulla gestione della pandemia, è Luca Merico, presidente del Comitato nazionale familiari vittime Covid che da sempre chiede una maxi inchiesta su quanto accaduto in Italia sull’emergenza sanitaria Covid.
“Il nostro Comitato non esclude nessuno – tiene a sottolineare il presidente- nemmeno i danneggiati da vaccino. Chiediamo espressamente una Commissione da tempo, ma non vogliamo essere solo auditi come in Veneto. Siamo una parte sociale, siamo l’altra voce di questa storia e da noi chi si iscrive deve aver almeno presentato un esposto”, precisa Merico che degli eroi del Covid parla pensando solo ai pazienti e alle condizioni in cui sono morti. Tra questi sua madre, di 70 anni, entrata in ospedale per un’ustione alla mano e morta di Covid tre giorni dopo la data annunciata ai suoi familiari per le dimissioni.
Sui sanitari il presidente del Comitato vittime non fa sconti: “‘Ho fatto quel che dovevo’ non vale per tutti. Tanti sanitari erano con noi, anche coloro che erano fuoriusciti per il vaccino o dai protocolli adottati poi, quando siamo diventati comitato, si sono ritirati. Non esistono gli eroi se non chi è morto di Covid e bisogna fare chiarezza: c’è chi ha commesso reati- denuncia Merico- sappiamo di costrizioni a letto e sedativi dati con leggerezza, e veniva tutto cancellato sulle cartelle cliniche. Ho visto migliaia di cartelle con pagine mancanti, cancellazioni, parti di un malato su un altro malato o dichiarazioni non corrispondenti al vero: come paziente sovrappeso di chi non lo era affatto”. (fonte Dire, www.dire.it)
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