Categorie: Cronaca

“Boicottiamo il Mondiale in Qatar”. Petizione Codacons

“Tra pochi giorni prenderà il via in Qatar la ventiduesima edizione dei mondiali di calcio FIFA, con in campo le più forti nazionali e i più forti giocatori. Una manifestazione che dovrebbe portare gioia in tutto il mondo, incollando milioni di persone davanti agli schermi televisivi e negli stadi a tifare per la propria squadra. Ma questa volta non sarà così, perché la FIFA ha deciso di organizzare la massima competizione sportiva per le nazionali in un paese ininfluente dal punto di vista calcistico, in cui ci sono più ombre che luci”, scrive in una nota il Codacon

L’associazione ha deciso di lanciare una petizione volta a boicottare i prossimi campionati del mondo di calcio, per i seguenti motivi:

1) migliaia di lavoratori sfruttati e morti per costruire stadi e infrastrutture. Secondo l’ultima inchiesta del The Guardian sarebbero almeno 6.500 gli uomini, spesso giovanissimi, provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka deceduti sul lavoro per permettere il calcio d’inizio dei Mondiali

2) Le gravissime accuse di corruzione mosse ai rappresentanti del Qatar per assicurarsi i mondiali.

3) La riprogrammazione dell’intera stagione sportiva per permettere di giocare i mondiali nel periodo invernale (le temperature in Qatar saranno di circa 25 gradi), circostanza che costringe i giocatori a sopportare dei calendari infernali, ricchissimi di partite, con enorme rischio di aumento del numero di infortuni.

4) Il tema dei diritti LGBTQ+. L’omosessualità è considerata illegale dalla legge in Qatar. Pochi giorni fa un ambasciatore dei mondiali, Khalid Salman, ha definito l’omosessualità un “danno psichico”, nel corso di un’intervista rilasciata alla emittente televisiva tedesca Zdf. Una vergogna e uno schiaffo per chi sta combattendo duramente per far rispettare i diritti di tutti.

5) I costi per i tifosi saranno altissimi, rendendo il Mondiale sostanzialmente un’esperienza solo per ricchi

6) Lo spreco di risorse. Per organizzare un evento globale nel cuore del deserto servono circa 10 mila litri di acqua per 90 minuti di partita. Senza contare la necessità di irrigare di continuo i campi, e far dissetare tifosi e turisti. In un Paese in cui non c’è accesso all’acqua potabile e, per i terreni di gioco degli stadi, vere e proprie cattedrali nel deserto, c’è bisogno di uno sforzo idrico insensato.

Per il Codacons questi sono i “Mondiali della vergogna”, dove lo strapotere economico vince sui diritti umani. “Per questo invitiamo i cittadini italiani a partecipare alla nostra petizione, spegnendo i televisori e boicottando il campionato del mondo in Qatar”.

Stefania Piazzo

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