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Tre province trainano il contagio in Veneto: Padova, Treviso e Verona

 Il ‘solito’ calo dei contagi di inizio settimana – solo 757 casi in 24 ore, anziche’ i 1.300-1.500 degli ultimi giorni – non genera illusioni nel Veneto, ingaggiato piu’ che mai nella lotta al Covid. Il quadro di una crescita che non si arresta l’ha illustrato il governatore Luca Zaia, nella consueta conferenza stampa alla Protezione Civile. “La situazione e’ di preoccupazione. Abbiamo tre province con una curva di crescita visibile: Padova, Treviso e Verona. E questo si ripercuote sul dato regional. Non possiamo abbassare la guardia” ha detto il presidente della Regione. Che ha poi annunciato l’arrivo di un nuovo piano di gestione ospedaliera. Con direttori generali della sanita’, Palazzo Balbi ha deciso di uscire con un nuovo piano di sanita’ pubblica: “abbiamo il vantaggio di avere un’infezione quasi anticiclica, adesso con un piccolo incremento – ha spiegato il presidente – Si puo’ risolvere, ma abbiamo l’obbligo di pensare ai Covid hospital, qualora fosse necessario ridurre le attivita’ ospedaliere, per avere team di cura nei reparti di malattie infettive, nelle pneumologie e nelle terapie intensive”.

Quanto ai numeri, il report delle ultime 24 ore parla appunto di 757 contagi (343.267 il totale da inizio dell’epidemia), mentre i decessi (12 fino a stamane, e altri 25 in giornata) hanno superato la quota psicologica dei 10.000. Sono esattamente 10.003 le vittime, tra ospedali e case di riposo. Il Veneto intanto accelera sul piano di vaccinazione. “AstraZeneca e’ arrivato – ha detto sempre Zaia -, e oggi noi vacciniamo con questo tutte le classi di eta’, tranne casi specifici. Avevamo visto giusto sul fatto che potessero essere estesi. Cambia ancora il piano vaccinale, che finora era andato con il freno a mano tirato. Coinvolgeremo i medici di base, anche i mille specializzandi, per fare una ‘catena di montaggio’ come fanno in Israele. Ho chiesto l’apertura tutti i giorni, anche le domeniche, per i centri vaccinali”.

Per questa ragione verra’ verra’ anche abbassato il magazzino di accantonamento delle dosi di antidoto, che era stato rafforzato inizialmente per via dello scotto del mancato arrivo delle scorte previste. “Abbiamo deciso di mantenere l’accantonamento, riducendo per un 10% il magazzino” ha spiegato il governatore, aggiungendo che tra oggi e domani il Veneto chiudera’ gli accordi con i medici di medicina generale e con gli specializzandi per accelerare la campagna vaccinale. Zaia ha affermato che sono previste per la regione ulteriori restrizioni alla zona arancione, e che le scuole per la fascia 0-6 anni non verranno chiuse, “tranne in casi estremi, dove ci sia un’infezione dilagante nell’asilo o nella scuola elementare”.

Redazione

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