Il Nordest incassa il colpo. Il caro bollette è la guerra interna del Paese, quella che può mettere al tappeto anche senza le bombe. Segnali di crisi arrivano da chi fa imprese energivora e ha necessità di consumare per produrre. Ecco che una delle prime a cadere sul campo per il rialzo dell’energia e delle materie prime è l’Acciaieria di Borgo Valsugana, in Trentino, decisa a fermare la produzione per almeno quattro settimane. Si legge infatti sul quotidiano trentino L’Adige che la decisione è stata presa da Acciaierie Venete, e riguarda tutti gli stabilimenti del gruppo, che conta circa 1.400 lavoratori.
“Ai prezzi proibitivi delle energie, si stanno aggiungendo anche forti criticità dal punto di vista delle materie prime, parte delle quali provengono da Russia e Ucraina. In queste condizioni, che derivano da problematiche oggettive sulle quali si innestano probabilmente dinamiche speculative, è assolutamente impossibile produrre”, afferma – riporta il quotidiano – il presidente di Acciaierie Venete, Alessandro Banzato, che chiede interventi straordinari di Governo e Europa. Per i 120 lavoratori trentini dello stabilimento di Borgo è stata attivata la cassa integrazione straordinaria. Oggi i sindacati incontreranno i vertici aziendali.
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