di Marcus Dardi – In questo momento così duro e difficile per la nostra città, per la nostra regione e per la nostra macroregione Padana ci vorrebbe proprio una bella benedizione. Chi meglio della Madunina potrebbe darcela? Magari cantandocela?
Questa meravigliosa canzone scritta da Giovanni D’Anzi nel 1935 è senza alcun dubbio la più famosa canzone dedicata alla città di Milano.
Erano gli anni della prima migrazione interna italiana e Giovanni D’Anzi suonava al “Pavillon Dorè” di Milano. Gli venivano richieste moltissime canzoni napoletane ricche di poesia e allora lui, per orgoglio meneghino, decise di scrivere una canzone eterna anche in lingua milanese.
Il Pavillon dorè si trovava sotto il caffè-concerto Trianon che era all’interno del Gran Hotel del Corso in Corso Vittorio Emanuele. Questo hotel fu distrutto dai bombardamenti inglesi su Milano e oggi ne rimane traccia solo con una facciata in piazza Liberty.
La Madonnina è la statua in rame dorato situata sulla guglia maggiore del Duomo di Milano a 108 metri di altezza. Fu scolpita da Giuseppe Perego e fu inaugurata il 30 dicembre del 1774. E’ alta 4 metri e 16 centimetri.
La tradizione meneghina dice che la Madonnina deve essere il punto più alto della città e quindi quando furono costruiti i moderni grattacieli, Pirelli (127m e 31 piani), poi il palazzo della Regione (161 m e 39 piani) e in ultimo il grattacielo Torre Isozaki (207m e 50 piani) su ognuno dei grattacieli venne messa una copia della Madonnina.
Il Duomo di Milano, in marmo rosa di Candoglia, fu iniziato nel 1386 per volere di Gian Galeazzo Visconti e completato nel 1892.
Oh Mia Bela Madunina
(Giovanni D’Anzi 1935)
A diesen la canzon la nass a Napuli
e francament g’han minga tutti i tort
Surriento, Margellina tucc’i popoli
i avran cantà on milion de volt
mi speri che se offendera nis-sun
se parlom un cicin anca de num
(Tempo di Tango)
O mia bela Madu-nina che te brillet de luntan
tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucc “lontan de Napoli se moeur” ma po’ i vegnen chi a Milan
Ades ghè la canzon de Roma magica
de Nina er Cupolone e Rugantin
se sbaten in del tever, roba tragica
esageren, me par on cicinin
Sperem che vegna minga la mania
de metes a cantà “Maalano mia”
O mia bela Madu-nina che te brillet de luntan
tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucc “lontan de Napoli se moeur” ma po’ i vegnen chi a Milan
Si vegni senza paura, num ve songaremm la man
tucc el mond a l’è paes e semm d’accord
ma Milan, l’è on gran Milan!
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