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Ma SuperMario non porta a casa ricollocamento migranti in Europa. “Non è il momento”

Non era obiettivo italiano al Vertice Ue “un accordo sui ricollocamenti” dei migranti, “sarebbe stato prematuro avere un accordo per noi conveniente”. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, al termine del Consiglio europeo.

Nel Consiglio Europeo di oggi “il mio obiettivo non era ottenere un accordo sui ricollocamenti” dei MIGRANTI. Anche perché, “tutto quello che ho visto nelle settimane passate mi diceva” che sarebbe stato “prematuro avere un accordo per noi conveniente”. Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Draghi, in videoconferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Europeo. “E’ chiaro – continua Draghi – che per noi sarebbe possibile arrivare ad un accordo in ogni istante, ma dev’essere un accordo che abbia della convenienza e che sia nell’interesse italiano”. Inoltre, questo accordo “non può essere basato sulla redistribuzione obbligatoria, sul ricollocamento obbligatorio, perché non sarebbe accettato, al momento”. “Sarebbe un accordo di tipo bilaterale o trilaterale – rimarca – di questo stiamo parlando. Oggi l’obiettivo era quello di ottenere un coinvolgimento significativo e massiccio dell’Ue nel Nordafrica, nel Centro Africa: non solo in Turchia ma anche in questi Paesi, primo tra tutti ovviamente la Libia”.

 l testo concordato, continua Draghi, “è molto impegnativo. Devo registrare con soddisfazione il fatto che tutto quello che noi abbiamo chiesto è stato accolto rapidamente, tanto è vero che l’approvazione delle conclusioni ha preso solo qualche minuto. In particolare viene sviluppata la dimensione esterna dell’Ue nelle politiche sulle migrazioni. E’ una sessione che ci ha visti soddisfatti. Naturalmente bisognerà poi mettere in atto i punti espressi nel comunicato finale” vengano tradotti in realtà. Quanto al fatto che le migrazioni non figurano nell’agenda dei leader licenziata oggi da Charles Michel, che traccia l’agenda di massima dei Consigli Europei di qui a marzo 2022, Draghi è certo che “la migrazione resterà nell’agenda del Consiglio Europeo, qualunque sia la proposta di oggi”, sia perché “ci sarà il piano proposto della Commissione, sia perché ci saranno eventi di rilievo che necessiteranno di discussione in Consiglio Europeo. Non mi farei troppi problemi”. Il problema dell’immigrazione “ha bisogno dell’Europa”, che deve affrontarlo “possibilmente in armonia, senza escludere accordi tra gruppi di Paesi”, conclude Draghi.

 

Redazione

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