Categorie: Politica

Le promesse del governo: aperture irreversibili

“Le riaperture sono irreversibili, non dovremo più temere di dover chiudere. La campagna vaccinale avanza e guardiamo con ottimismo ai risultati ottenuti dai Paesi più avanti di noi, come Inghilterra e Israele”. Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista a La Stampa. “Le riaperture erano previste per il 1 maggio, cambia poco anticiparle al 26 aprile. Non si può parlare di vittoria o di sconfitta di qualcuno. Serviranno attenzione e gradualità nell’allargare le maglie perché con aperture avventate, senza sufficienti controlli, rischiamo di fare passi indietro. Ma voglio ripeterlo: non torneremo più alle chiusure”, aggiunge, “stiamo uscendo da questa ondata e non ce ne saranno altre che peseranno seriamente sulle ospedalizzazioni. L’incidenza dei contagi è sempre più bassa, caleranno i posti occupati nelle terapie intensive e inizieremo presto a vedere l’effetto dei vaccini sui ricoveri degli over 80. Per avere un calo del numero dei morti, invece, servirà almeno un altro mese”.

 “Non finiremo con il 100% degli over 80 immunizzati, ma una buona parte di questo milione mancante riceverà la sua dose entro fine mese, con una vaccinazione casa per casa per raggiungere gli anziani che hanno più difficoltà. Per gli over 70, invece, concluderemo il percorso nella prima metà di giugno, perché hanno ricevuto in gran parte AstraZeneca, che ha tempistiche più lunghe ma è abbastanza efficace già dalla prima dose. Le fasce più a rischio, quindi, saranno presto al sicuro dalle forme gravi di infezione”, afferma Sileri, “ai primi di maggio arriveremo a 500 mila somministrazioni al giorno. Sono sicuro poi che la problematica di Johnson &Johnson verrà superata dall’Ema e potremo usare anche quelle dosi. Apprezzo davvero il lavoro del generale Figliuolo, è una persona molto pragmatica, come Draghi”. “L’ideale – conclude – sarebbe avere un pass europeo, non solo nazionale. Intanto partiremo probabilmente con la creazione di un pass cartaceo, per farlo poi diventare digitale più avanti, con l’ausilio di Poste italiane o magari su un’app come Immuni. Saranno 3 le possibilità per ottenerlo: non solo la vaccinazione, che altrimenti sarebbe discriminatoria tra chi ha potuto riceverla e chi no, ma anche un tampone nelle ultime 48 ore o l’aver avuto il Covid nei sei mesi precedenti”. 

Redazione

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