Di certo la presa di posizione politica di Giuseppe Conte nell’ultima sua uscita pubblica in veste di premier, in una piazza Colonna allestita con un banchetto provvisorio, dice tutto sul coordinamento dei 5Stelle e sullo sbandamento che il movimento sta subendo con l’arrivo di Mario Draghi. Ed ecco infatti arrivare l’inversione a U, quella di Grillo, su cui nelle prossime ore, dovrà cercare di ricompattarsi il Movimento. Perché se i ‘big’ sembrano convinti sulla linea del governo Draghi, e se Conte ha aperto la strada e cercato di sgomberare ostacoli, è anche vero che le truppe parlamentari non sono affatto convinte, mentre monta la rabbia per il cambio di linea deciso, anche stavolta, da pochi, in barba all’uno vale uno.
Una linea che tra l’altro sarebbe osteggiato da un altro big che tuttavia è fuori dai Palazzi: Alessandro Di Battista. Certo è che la posizione delle forze politiche, indicata trasversalmente, sembra suggerire a Draghi la strada di un governo con innesti politici, sul ‘modello Ciampi’. E sembrerebbe questa la via che sembra prevalere: un governo tecnico con ministri di area, uno massimo 2 per ogni forza di maggioranza.
Ma un appoggio esterno porterà inevitabilmente ad una svolta, se non ad una inevitabile frattura.
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