I ristori dello Stato non bastano. Fino ad oggi sono una piccola partita di giro per pagare in parte le tasse dovute nonostante il lockdown. Un paradosso che apre la porta alla disperazione e s chi propone alternative illecite.
Sempre più piccole imprese rischiano cosi di finire nelle mani di mafiosi e usurai. Le proposte “irrituali” di acquisto o di rilevazione di quote dall’azienda sono passate dal 9% di giugno al 19% di adesso, mentre i danneggiamenti nello stesso periodo sono passati dal 4% al 12%. È quanto emerge da un’indagine della Confcommercio di Milano, Monza, Lodi e Brianza, anticipata dal prossimo numero di Famiglia Cristiana in edicola da domani, che sarà presentata alla presenza del prefetto di Milano Renato Saccone e della coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia di Milano Alessandra Dolci il 26 novembre.
Nell’ampia inchiesta che il settimanale dedica al fenomeno si dà conto delle nuove forme che usurai e malavita organizzata stanno sperimentando per approfittare della crisi economica, favoriti dalle promesse mancate da parte dello Stato e dall’inerzia delle banche: dall’acquisto del negozio a prezzi stracciati o, al contrario, alla cessione di prestiti a tassi bassissimi ai fini di ottenere consenso sociale: la mafia “benefattrice” che così può ampliare il proprio bacino di voti e costringere le vittime a rendere il favore coinvolgendole in attività criminali. Un sistema terribile di controllo viene denunciato da Tommaso De Simone, presidente della Camera di commercio di Caserta: “Lo strozzino fa lavorare i figli della vittima presso aziende compiacenti, trattenendo i loro stipendi fino a quando il debito non sarà estinto”.
La procuratrice Alessandra Dolci lancia infine l’allarme sul settore sanitario, uno di quelli più esposti a infiltrazioni criminali: “non abbiamo elementi di prova conclamati, ma è un’ipotesi di lavoro che possano esserci in circolazione dei tamponi non idonei a testare la presenza del virus. Monitoriamo con massima attenzione questo campo, quello della sanificazione degli edifici e lo smaltimento di rifiuti tossici, delicati perché incidono sulla salute”.
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