Categorie: Politica

Europee, si riempie uno dei quattro spazi nel logo dell’alleanza tra Sud chiama Nord e Castelli: arriva il Movimento per l’Italexit. Ne restano tre da ufficializzare…

Settimana scorsa è stata ufficializzata l’alleanza “Libertà” tra il movimento di Cateno De Luca, Sud chiama Nord, e il Partito Popolare del Nord di Roberto Castelli, fondatore e segretario. Restavano gli spazi nel logo unitario per 4 altri apparentamenti in vista delle elezioni europee di giugno 2024. Oggi si va a riempire una di queste caselle. E ne restano altre tre per altrettanti loghi.

“La libertà è anche dare la possibilità di andare avanti a un progetto che è stato apprezzato da migliaia di italiani. Sono gli elettori che comandano”. Lo ha detto il leader di SUD CHIAMA NORD, Cateno De Luca, in una conferenza stampa alla Camera in cui ha presentato l’alleanza della coalizione Libertà con il Movimento per l’Italexit, insieme a Giampaolo Bocci e Giuseppe Sottile. Si tratta di “un’idea che ha delle convergenze con la nostra, quindi andiamo avanti insieme”, ha aggiunto. E su un’eventuale diffida che potrebbe arrivare per l’uso del nome, ha chiosa: “per noi è tutta pubblicità”.

Per la presidente di SUD CHIAMA NORD, Laura Castelli, “questo è un momento storico per la politica nata dal basso perché, mentre in queste settimane costruiamo la proposta per queste Europee, incontro amici che ho già incontrato: il Paese è diviso in due e stiamo costruendo uno dei due fronti. Possiamo decidere di dare una direzione, parlando di temi importanti”, ha spiegato. “Questa è una campagna elettorale per le Europee, ma deve anche parlare all’Italia. Ci sottovalutano: noi siamo quello che potrebbe essere e che vogliamo che sia. Non è un caso che abbiano provato ad escludere chiunque si volesse presentare”. 

Cateno De Luca e Giampaolo Bocci

Per Francesco Gallo, “il passaggio che ci attende alle Europee ci porta a non fare battaglie ideali: è importante essere in Europa con una voce che non possa essere condizionata o ricattabile”. Tra i temi al centro del programma c’è l’autonomia differenziata che “non può essere distinta dalla sovranità: siamo per un’autonomia che vada oltre le piccole concessioni che promette il ddl Calderoli, che sono lontane dal poter essere realizzate. È una promessa elettorale non più credibile dell’immediata partenza dei lavori del ponte sullo Stretto”.

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Redazione

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