di Roberto Gremmo – La storica disfida si e’ svolta a Frabosa Soprana, minuscolo paesotto del cuneese dove il partito dei diritti omosessuali ha ottenuto il 4,55 per cento con 19 voti, conquistando ben due seggi. Italexit di suffragi ne ha avuti appena 5 ed il partito di Paragone e’ rimasto fuori.
Situazione rovesciata fra le risaie vercellesi di Ronsecco dove Italexit raggiunge i 13 voti col 4,01 per cento mentre la concorrente gay-list appena 6. Tutti e due senza eletti.
Ma la cronaca da scherzi a parte non si ferma qui, perché il partito personale dell’ex direttore della Padania non ha convinto gli elettori delusi dai cinque stelle e colleziona magri consensi e brutte figure un po’ dappertutto.
Appena 1,92 a Desenzano, lo 0,92 a Como, poco incoraggiante il 2,6 ad Alessandria come il 2,01 di Asti o il 2,37 di Lodi e l’1,45 di Monza.
In questo quadro desolante che dovrebbe invitare a maggiore cautela nell’affrontare a petto nudo le prove elettorali, emerge un unico risultato positivo ad Acqui Terme dove la lista civica di Bernardino Bosio appoggiata da “Federalismo si” ha raggiunto ben l’11,32 per cento, tallonando da vicino la Lega per Salvini, crollata al 14,8 per cento.
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