Il presidente dell’Emilia Romagna riprende il tema dei conteggi dei tamponi, già sollevato in questi giorni dal suo collega veneto, Luca Zaia. Ecco infatti cosa osserva: “Più che sulle fasce in sé, il tema è su alcuni parametri”, come l’accorpamento dei tamponi molecolari e quelli rapidi nel computo totale. Secondo il presidente dell’Emilia-Romagna, intervenuto al Tg3, rispondendo a una domanda sul ritorno delle ‘fasce’ dal 7 gennaio, la questione non è di poco conto. “In Emilia-Romagna – ha esemplificato Bonaccini – oggi abbiamo il dato dei positivi al 38% sui tamponi fatti, ma perché non vengono conteggiati, nella nostra regione, quelli rapidi”. Che in Emilia-Romagna vengono fatti gratis in farmacia a “personale scolastico, studenti, familiari e anche nonni non conviventi”. Dunque “se si conteggiasse il tampone rapido, invece che al 38% la percentuale di positivi sarebbe stata intorno al 14%. Bisogna che qualcosa lo rivediamo”.
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