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Autonomia e vuoti di memoria – Quando Alleanza nazionale chiedeva lo Statuto speciale per il Piemonte. A convegno Valditara e i federalisti

di Roberto Gremmo – Nel 1998 il partito da cui sono nati i “Fratelli d’Italia” voleva che il Piemonte diventasse una regione a statuto speciale.

C’è anche questo nell’album di famiglia dei meloniani oggi ultrapresidenzialisti che adesso fanno tanto i difficili in tema di autonomie.

Eppure eccolo qui, l’invito ad un convegno organizzato a Torino da AN e dai federalisti liberali il 7 novembre 1998 per sostenere, nientemeno, che una “proposta di legge costituzionale al Parlamento “Statuto speciale per la Regione Piemonte” e perché venga riconosciuta al Piemonte la possibilità di dotarsi di uno statuto speciale che, rispondendo ai principi di mutuo rispetto, di cooperazione e di solidarietà nei confronti dello Stato, sia in grado di meglio garantire e tutelare gli interessi dei cittadini, la loro storia e la loro cultura”.

Più federalisti non potevano essere.

E invece, ancora più chiari, gli stampati diffusi col logo di AN e dei federalisti liberali proclamavano di volere per il Piemonte “ampia potestà legislativa nelle materie politica fiscale e politica economica regionale, elezione degli organi regionali, energia ambiente e assetto territoriale, infrastrutture delle telecomunicazioni e dei trasporti, cultura, pubblica sanità, turismo e polizia e pubblica sicurezza”.

Quasi uno Stato nello Stato, all’insegna d’un forte federalismo. 

Il nostro sogno.

Rimasto tale, perché dopo quel convegno coraggioso di una moderna destra autonomista si persero subito le tracce, salvo nell’ impegno coerente d’un sincero piemontesista come Roberto Vaglio, forse l’unico a quell’incontro a credere davvero nelle autonomie.

Eppure si legge nell’invito che i relatori erano il fior fiore di AN del Piemonte come gli onorevoli Siliquini, Zacchera e Ghiglia e il deputato Sandro del Mastro delle Vedove, padre dell’attuale famoso sottosegretario.

Primus inter pares era il professore universitario Giuseppe Valditara poi deputato ed oggi ministro del governo Meloni.

C’è solo da sperare che le richieste perentorie di quei giorni non vengano disattese. Adesso che sono al potere potrebbero trasformarle in realtà. Vi sembra vogliano farlo?

Roberto Gremmo

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