Categorie: Elezioni Regionali

Un disastro politico – Salvini canta vittoria (con metà voti e metà consiglieri) sulle macerie politiche del Nord

di Cuore Verde – Salvini: «Possiamo dirvi grazie, grazie, grazie. Grazie ai lombardi che hanno riconfermato a furor di popolo il buongoverno della Lega e del centrodestra e soprattutto di Attilio Fontana». 

In queste ore, nonostante la Lega non sia più il primo partito della Lombardia, Salvini “tira un sospiro di sollievo” perché non vi sarebbe stato “nessun tracollo”. Furor di popolo? Il popolo lombardo non mai stato così calmo e distaccato: il 58,32% degli elettori si è dedicato ad attività più dilettevoli di quella del voto. In Lombardia, i Fratelli d’Italia ora sono il primo partito con il 25,18%, ovvero, più della Lega (16,53%) sommata a Forza Italia (7,23%).

In sostanza, Fratelli d’Italia, dopo le elezioni politiche di settembre, stravince anche ai “tempi supplementari” osservando che alle elezioni regionali del 2018, in Lombardia, aveva ottenuto un misero 3,64%. Non vi sarebbe stato “nessun tracollo”?

La Lega di Salvini, in Lombardia, passa dal 29,65% del 2018 (28 seggi) al 16,53% del 2023 (14 seggi). Numeri chiarissimi. Sostanzialmente, la perdita in percentuale di quasi la metà dei consensi e della metà netta dei seggi.

In valori assoluti, da 1.553.787 del 2018 a 476.175 elettori del 2023. Come ho scritto altre volte, mi interessano ben poco le progressive e regressive sorti della Lega di Salvini. Continuo a rilevare invece con preoccupazione il danno politico e culturale prodotto dalla sua ormai consolidata svolta nazionalista.

Maneggiare politicamente un “brand” come il tricolore può portare a conseguenze imprevedibili. Alla fine, ha riportato alla grande ribalta politica quelli che, da sempre, se ne considerano i legittimi detentori: i “patrioti”. Errore storico commesso anche da una certa sinistra che lo ha usato per anni contro la Lega bossiana delle origini.

Ora i patriottici “fratelli italiani” vincono agevolmente sulle macerie politiche del Nord. Loro hanno vinto e tutti gli altri hanno perso, compresi i loro alleati.

L’elettorato del Nord chiedeva maggiore libertà politica ed economica, e ora, dopo l’insuccesso della svolta pseudonazionalista della Lega, ha spalancato le porte della Padania ai “Fratelli d’Italia”. Non mi voglio soffermare sulla inconsistente evanescenza di certi “comitati” e di altre iniziative individuali di nessun beneficio per la causa padana. Il Nord non ha più una sua vera rappresentanza. Un vero disastro politico.

Stefania Piazzo

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