Tra le tante procure che hanno inaugurato l’anno giudiziario, spicca quella di Bergamo, epicentro due anni fa del picco pandemico. Il procuratore di Bergamo Antonio Chiappani usa parole dirette, frecce che centrano l’obiettivo per chi vuol capire. Nella lettura del bilancio recente si legge che il suo ufficio ha «accertato gravi omissioni da parte delle autorità sanitarie, nella valutazione dei rischi epidemici e nella gestione della prima fase della pandemia». Con una casistica che «ha cagionato oltre tremila vittime». Sotto accusa il mancato aggiornamento del piano pandemico del 2006.
A questo punto ci si interroga sui tempi che avrà la chiusura delle indagini ma la giornata parla di “compendiosa informativa” che tra consulenti tecnici e polizia giudiziaria, rappresenta l’elemento che farà la differenza per capire se vi siano stati o meno comportamenti omissivi. Sia territoriali che romani.
Per scoprirlo è solo una questione di tempo.
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