Categorie: Lo Zoo

Nella dieta del cane il segreto della sua evoluzione con l’uomo

Durante l’Olocene medio, la maggior parte dei cani era gia’ molto piu’ piccola dei lupi, il che ha portato la specie a cacciare prede piu’ piccole e a fare affidamento sulla ricerca di cibo. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, condotto dagli scienziati dell’Universita’ di Alberta, dell’Universita’ di Leicester, dell’Universita’ di Saskatchewan, della Trent University, della Irkutsk State University e della Altai State University. Il team, guidato da Robert Losey, ha analizzato antichi resti animali recuperati in Siberia. I ricercatori hanno eseguito analisi degli isotopi di carbonio e azoto, scoprendo che i cani siberiani hanno iniziato a diversificare le loro diete gia’ 7.400 anni fa. Quando i cani si sono integrati nelle comunita’ umane, spiegano gli autori, hanno iniziato a nutrirsi degli avanzi e dei prodotti offerti dalle popolazioni umane, il che ha contribuito ad alterare il loro microbioma intestinale, le loro condizioni di salute generale e il loro comportamento.

“Alcuni di questi adattamenti – afferma Losey – hanno aiutato i nostri amici a quattro zampe a eccellere in attivita’ come la caccia, la pastorizia e il traino delle slitte. Altre abitudini, invece, si sono rivelate dannose”. Precedenti ricerche sull’evoluzione della dieta del cane si sono concentrate principalmente sull’alimentazione dei cani a seguito della domesticazione. In questo studio, invece, gli esperti hanno inizialmente stimato le masse corporee di lupi e cani del Pleistocene e dell’Olocene in tutta Europa e in Alaska. Successivamente, i ricercatori hanno misurato le composizioni di isotopi stabili per 143 cani e 8 lupi da 35 siti archeologici siberiani dell’Olocene, risalenti a un arco di tempo compreso tra novemila e cinquecento anni fa. Molti di questi esemplari, riportano gli esperti, sono entrati a contatto con gli esseri umani. Questo lavoro, concludono gli autori, evidenzia che l’evoluzione dei cani e’ direttamente collegata alla diversificazione nella loro alimentazione e alla maggiore esposizione a determinati microbi e agenti patogeni derivati dalle relazioni con gli esseri umani.

Redazione

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