Gentile direttore, ricordo una calda domenica di giugno, le bandiere con il Sole delle Alpi e il Leone di San Marco che sventolano nel cielo azzurro. Migliaia di militanti in camicia verde. Un mare di camicie verdi e di bandiere. Gadgets. Tanti gadgets. Gli adesivi di Radio Padania Libera. E poi due chiacchere con Gilberto Oneto al banchetto della Libera Compagnia Padana. In sottofondo, la musica si alterna ai discorsi dei “gregari”. E dopo il Va Pensiero cantato a squarciagola, finalmente il discorso finale di Umberto Bossi. Certo, Pontida è stato anche il luogo delle promesse non mantenute e tradite. Eravamo consapevoli che la Padania il giorno dopo sarebbe stata sacrificata nei palazzi della politica romana. Riposta in un angolo. Dimenticata. Ma in quel giorno di una calda domenica di giugno, una sensazione positiva di calma e serena unità mi pervadeva. Ora Pontida sembra un ingorgo azzurro attraversato da distoniche tricromie. Un cambiamento cromatico ed ideologico insopportabile. Troppe differenze, contrasti ed incongruenze.
Per chi crede nella difesa dei territori e delle identità il Sole delle Alpi sorge sempre nella terra padana.
Un caro saluto
CUOREVERDE
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