L’Unione europea potrebbe “accantonare” temporaneamente l’embargo all’importazione di petrolio e combustibili raffinati provenienti dalla Federazione Russa previsto nel sesto pacchetto di sanzioni proposto dalla Commissione in seguito all’invasione dell’Ucraina. E’ quanto riferito da fonti diplomatiche dell’Ue a “Politico”. L’idea, quindi, sarebbe mettere da parte l’embargo petrolifera e tentare di sbloccare i negoziati per ottenere un accordo di compromesso accettabile per l’Ungheria, le cui autorita’ sinora si sono opposte in maniera intransigente al divieto. Se cosi’ fosse si tratterebbe di una dura battuta d’arresto per gli sforzi dell’Ue di contrastare ogni forma di finanziamento che la Russia riceve per portare avanti la guerra in Ucraina, spiegano le fonti, e mostrerebbe, inoltre, le insormontabili difficolta’ dei 27 Paesi ad affrancarsi dalle forniture energetiche di Mosca.
“E’ sul tavolo la possibilita’ di scorporare l’embargo dal pacchetto di sanzioni dato che siamo d’accordo sul restante 90 per cento del documento: quindi si potrebbe andare avanti su tutto tranne che sull’embargo al petrolio”, ha affermato una fonte di “Politico”. “E’ frustrante non poter andare avanti sui punti concordato. Allora perche’ non farlo in questo modo, essere pragmatici e poi proseguire successivamente la discussione sull’energia?”, ha aggiunto la fonte, ammettendo tuttavia che tale decisione “invierebbe un brutto segnale”. Fra le altre opzioni sul tavolo una modifica del pacchetto rispetto alla proposta della Commissione europea: l’Ungheria, infatti, nei giorni scorsi ha proposto di mantenere attive le forniture tramite oleodotto e limitare, invece, quelle per via marittima.
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