Categorie: GUERRA IN EUROPA

A Sumy nuovo massacro di civili e bambini. Ucraina rivendica rallentamento avanzata truppe russe e uccisione generale russo decorato per Crimea

 L’Ucraina ha rivendicato l’uccisione del maggiore generale russo Vitaly Gerasimov, alto ufficiale decorato per il suo ruolo di primo piano nell’occupazione russa della Crimea nel 2014. L’uccisione del generale e’ stata comunicata dal direttorato dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino, secondo cui Gerasimov e’ stato ucciso nel corso dei combattimenti a Kharkiv. Il direttorato ha rivendicato inoltre l’uccisione e il ferimento di “diversi alti ufficiali dell’Esercito russo”, e sostiene che le forze militari russe accusino per tale ragione problemi “significativi” di comunicazione e comando. Se confermata, l’uccisione di Gerasimov sarebbe la seconda di un alto ufficiale russo da parte delle forze ucraine, dopo quella del maggiore generale Andrey Sukhovetski, morto in combattimento la scorsa settimana. 

L’avanzamento delle truppe russe dall’inizio dell’operazione militare in Ucraina risulta “notevolmente rallentato”. E’ quanto si legge nell’ultimo aggiornamento fornita dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Nel rapporto si conferma che i militari ucraini stanno continuando a proteggere i settori meridionale, orientale e settentrionale, con la capitale Kiev e la citta’ settentrionale di Chernihiv restano ancora sotto il controllo delle autorita’. Nel rapporto si legge, inoltre, che i sistemi di difesa aerea stanno respingendo con successo missili e attacchi aerei delle forze russe. “Gli occupanti sono demoralizzati e ricorrono sempre piu’ spesso al saccheggio e alla violazione delle norme del diritto internazionale umanitario sui conflitti militari”, si legge nel rapporto. Secondo lo Stato maggiore di Kiev, la Russia ora starebbe ricorrendo a una modalita’ di guerra psicologica: gruppi di militari, infatti, sarebbero stati formati per “condurre lavori di propaganda” nei territori occupati e influenzare i residenti locali. 

Diverse persone, compresi dei bambini, sono state uccise dai bombardamenti russi nella città nord-occidentale di Sumy, secondo quanto riferito dal capo dell’amministrazione militare della regione. Dmytro Zhyvytskyi ha dichiarato su Facebook che la città ha dovuto affrontare una “battaglia impari” con le forze russe che hanno bombardato la popolazione civile. “I bambini vengono uccisi”, ha detto. “Nel pomeriggio, i combattenti delle nostre forze di difesa territoriale hanno accettato una battaglia impari con il nemico. Quattro giovani sono stati uccisi… Memoria eterna. Gli eroi non muoiono! Dopo 23 ore gli aerei nemici russi hanno lanciato bombe aeree sulla città e sul distretto”, ha insistito Zhyvytskyi, spiegando che nei quartieri residenziali della città di Sumy sono state distrutte o danneggiato numerose abitazioni. “Ci sono morti e feriti, i soccorritori stanno lavorando sul posto. Tra le vittime ci sono bambini”, ha commentato.

Redazione

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