Paura di lockdown, le borse in panico

 Le borse europee chiudono la prima seduta della settimana in forte ribasso sui timori di nuove restrizioni per contenere l’ondata di coroanvirus. A Piazza Affari il Ftse Mib cede l’1,63% a 26.177 punti. Londra cede lo 0,99%, Francoforte l’1,92% e Parigi lo 0,82%.

A contribuire al clima di incertezza sui mercati statunitensi, c’e’ poi anche la presa di posizione del senatore Joe Manchin, democratico moderato che ha fatto sapere di non voler votare il piano ‘Build Back Better’ da 1.750 miliardi di dollari presentato dall’amministrazione Biden. Su tutto si e’ abbattuto il giudizio di Goldman Sachs che ha ridotto le sue previsioni sul Pil statunitense per il 2022: nel dettaglio, la banca d’affari ha tagliato la previsione di crescita per il primo trimestre dal 3% al 2%, per il secondo trimestre dal 3,5% al 3% e per il terzo trimestre dal 3% al 2,75%. “Ci aspettavamo gia’ un impulso fiscale negativo per il 2022 a causa del debole sostegno della legislazione in materia di aiuti al Covid nel 2020 e nel 2021, e senza il progetto ‘Build back Better’, questo impulso fiscale diventera’ un po’ piu’ negativo di quanto atteso”, sostengono gli analisti di Goldman Sachs. Sul fronte azionario, pero’, si distingue l’andamento positivo di Ermenegildo Zegna che al suo esordio alla Borsa di New York balza del 10,85% rispetto al prezzo di collocamento.

L’atmosfera negativa dei mercati si e’ riflessa anche sugli altri mercati: tra le materie prime, i prezzi del greggio si muovono in forte calo con il Brent che scende sotto i 70 dollari (a 69,5 in flessione del 5%), fa peggio il Wti (-6%). Male anche l’obbligazionario, dove si registra la chiusura in calo per lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi (il differenziale si e’ attestato a 130 punti; il rendimento dei titoli italiani scende allo 0,933%). Infine, per quanto riguarda i cambi, l’euro ha chiuso in rialzo sopra quota 1,12 dollari.