L’enorme rincaro delle bollette nell’ultima parte dell’anno, ha fatto schizzare di oltre il 30% la spesa nella media del 2021 rispetto al 2019 per i settori delle costruzioni e dei trasporti, soltanto la filiera del turismo mostra un incremento inferiore al 20%. Per l’anno in corso le prospettive sono di nuovi vistosi rincari considerando che i prezzi del primo trimestre mostrano un balzo del 112% rispetto allo stesso periodo del 2019. È quanto emerge da una indagine realizzata dal Centro Studi della Cna presso circa 2.500 imprese, un campione rappresentativo della realtà produttiva dell’artigianato e della piccola impresa. La rilevazione mostra che il 95% delle imprese ritiene che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività, solo il 5% indica che non ci saranno effetti significativi. Per le imprese del comparto costruzioni l’importo della bolletta è aumentato del 33,1% tra il 2019 e il 2021, per i trasporti 31,9% e per la manifattura il 29,9%. Incrementi del 21,4% per il commercio, 18,6% per la filiera del turismo e 23,3% per gli altri servizi.
Quasi un’impresa su 5 investirà in tecnologie di efficientamento energetico con valori simili tra i vari settori ad eccezione dei servizi alle imprese dove la percentuale sale al 32,1%. Il 10% del campione ritiene che dovrà ridurre l’organico e il 7,6% pensa di dover tagliare il monte retribuzioni. L’indagine evidenzia inoltre una serie di opzioni strategiche per rafforzare il sistema energetico nazionale. Oltre il 91% delle imprese intervistate indica la priorità di potenziare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per l’84% è necessario ammodernare le infrastrutture di rete e il 77,3% sottolinea l’esigenza di assicurare una effettiva concorrenza nel mercato dell’energia elettrica. “Il caro-energia rischia di generare una drastica frenata della ripresa economica – commenta il presidente di Cna Dario Costantini – erodendo i margini di guadagno e la fiducia delle imprese”. Gli interventi approvati dal Governo sono utili “ma è necessario individuare rapidamente soluzioni efficaci e strutturali”. Costantini sottolinea che il costo dell’energia che grava su micro e piccole imprese sconta “una bolletta mal strutturata. La distribuzione degli oneri generali di sistema è fortemente iniqua e penalizza maggiormente le imprese più piccole che sopportano il 49% del gettito complessivo e assicurano 4,7 miliardi l’anno. Il risultato è che una piccola impresa paga l’energia quattro volte di più rispetto un’impresa di grandi dimensioni e ciò è davvero inaccettabile”.
Iren fa sapere di aver "appreso stamane dalla stampa dell'applicazione di un'ordinanza di misure cautelari…
"Il presidente Toti al momento è sereno e convinto di poter spiegare tutto. La Regione continuerà anche…
di Stefania Piazzo - Politici e imprenditori risponderanno alle accuse, si difenderanno, saranno prosciolti o…
Esselunga, in merito alle indagini della procura di Genova che hanno portato all'arresto tra gli…
"Ovviamente siamo garantisti, quindi sino a quando le cose non si sapranno, non ci esprimiamo…
La Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha chiesto l'acquisizione degli atti dell'inchiesta della…
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.
Leggi tutto