“Oggi la priorità deve essere per tutti la protezione del reddito degli agricoltori e l’equa distribuzione del valore nella filiera agroalimentare. Non lo si fa però con la retorica e con provvedimenti superficiali come questa modifica alla norma sulle pratiche commerciali sleali proposta dalla Lega. Al senato si correggano le storture che rischiano di determinare un effetto boomerang”. Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera e vice-presidente dei deputati di Italia Viva, nel corso della dichiarazione di voto sulla pdl sui costi di produzione dei prodotti agroalimentari.
“In una economia di mercato bisogna stare molto attenti quando si pensa di agire sui prezzi tra le parti. Dire che il prezzo nelle cessioni e negli accordi quadro “deve tenere conto dei costi di produzione” significa tutto e niente. Come si determina questo “tenere conto”? Come si valutano i costi di produzione?A chi si attribuisce la responsabilità di definire un costo di riferimento? Perchè non si dota Ismea di maggiori risorse umane per farlo? Come si deve evitare di penalizzare gli agricoltori che investono in efficientamento rispetto a quelli che non lo fanno? A queste domande la maggioranza non ha ancora risposto. La direttiva sulle pratiche commerciali sleali sanziona l’imposizione di un prezzo al di sotto dei costi di produzione, cosa ben diversa dallo stabilire un prezzo minimo garantito. Se si fanno le cose male, il rischio è di ottenere effetti indesiderati come successo in Francia con le norme Egalim. Non a caso il presidente Macron ha proposto di uniformare il tema a livello comunitario, altrimenti il rischio sono le triangolazioni di prodotto e l’acquisto extra ue a basso costo da parte delle grandi centrali di acquisto. Piuttosto che sbandierare proposte velleitarie, la maggioranza dovrebbe preoccuparsi di abbassare una delle dimensione maggiori dei costi di produzione, come le tasse sul lavoro. E si prosegua nella direzione di valorizzare politiche di filiera e misure di sostegno all’aggregazione. Dei proclami gli agricoltori se ne fanno ben poco, bisogna agire subito con maggiore realismo per sostenere reddito e liquidità nel settore primario”, conclude Gadda.
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