Categorie: Cultura

L’Odg ricorda Tobagi, il faro nella tempesta della professione giornalistica

Condividiamo e rilanciamo il post che l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha pubblicato sulla propria pagina facebook per ricordare la centralità di Walter Tobagi nella nostra professione, a 28 anni dal suo assassinio.

WALTER TOBAGI, QUARANT’ANNI DOPO, DAL MITO ALL’UOMO. I VINCITORI DEL PREMIO GIORNALISTICO PER GLI STUDENTI DEI MASTER
Quarant’anni fa Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera, veniva assassinato dai terroristi. Era il 28 maggio 1980. A quarant’anni dall’omicidio l’Ordine dei giornalisti della Lombardia e l’Associazione Walter Tobagi hanno istituito un premio destinato ai tre migliori articoli dei giovani praticanti delle tre scuole di giornalismo lombarde, il Master della Statale (erede dell’ex Ifg, Istituto per la formazione al giornalismo dell’Ordine lombardo), il Master dell’Università Iulm e il Master dell’Università Cattolica.
La giuria, composta dai direttori delle tre scuole, dal presidente dell’Ordine lombardo Alessandro Galimberti e da Fabio Cavalera, presidente dell’Associazione Walter Tobagi, ha valutato gli elaborati. Sono risultati vincitori i colleghi Andrea Galliano del master Tobagi, Virginia Nesi dello Iulm, Pasquale Ancona del master Cattolica.


“La rilettura del passato e la consapevolezza delle sfide del presente consentono ai giovani nuovi colleghi di raccogliere il testimone di Walter – commenta Fabio Cavalera, presidente dell’Associazione Walter Tobagi – Generazioni diverse di giornalisti e di giornalismo ma con la stessa missione: raccontare con onestà, con severità e con puntualità”.


“Non ho conosciuto Walter Tobagi per un semplice dato generazionale – dice Alessandro Galimberti, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia – Il mio incontro con lui è avvenuto in due tappe. La prima, con il “mito” di Tobagi e questa tappa mi aveva fuorviato. Dietro la cortina fumogena della mitizzazione ho invece poi scoperto lo studioso e la persona, alla fine un collega diametralmente opposto al mito, il Walter Tobagi vero e non depredato. E’ stata allora, ed è ancora ogni giorno, la scoperta della linearità del bene (professionale), della altezza del cronista, della modernità del linguaggio e della grandezza della prospettiva di chi pone l’altro – e i suoi bisogni – davanti alle piume della propria penna. Oggi anche tramite il lavoro di questi giovani aspiranti professionisti sappiamo che la sua lezione non è andata perduta”.

Stefania Piazzo

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