Categorie: Cultura

L’enigma della Corea del Nord

di Marcus Dardi – C’è un Paese al mondo che, da moltissimi anni, sopravvive avvolto nel mistero, è la Corea del Nord.

Il suo presidente Kim Jong Un, che ha studiato in Svizzera a Köniz-Berna, ogni tanto fa parlare di sè e la sua ultima affermazione, rivolta al mondo intero, apparsa in questi giorni su tutte le cronache, suona così tuonante: “Gli USA sono il nostro più grande nemico”. Il messaggio però, per gli intenditori, sembra quasi una richiesta di riallacciare rapporti diplomatici più amichevoli con l’arrivo del nuovo presidente.

La Corea del Nord, negli anni 50, era sotto l’occupazione giapponese che l’aveva ridotta in miseria e trascinata in un gravissimo degrado sociale.

Dopo i giapponesi arriva Kim Sung che instaura un regime comunista severissimo. Il suo corpo è ancora conservato perfettamente in una teca di cristallo e i cittadini nord-coreani hanno l’obbligo di visitarla una volta all’anno.

Il fondatore della Patria è il nonno dell’attuale presidente Kim Jong Un.

Il Paese è gestito dal partito unico chiamato “Partito dei Lavoratori”. Questi lavoratori però, sembrano più dei martiri che dei lavoratori con una fiera dignità.

La tessera del partito è un merito da conquistare con comprovata fedeltà e dà diritto al possesso di una bicicletta per famiglia.

In Nord Corea l’alfabetizzazione raggiunge il 90%, c’è piena occupazione e una casa per tutti. La prostituzione che durante l’occupazione giapponese era diffusissima è oggi vietata e l’uso di droghe viene punita con la pena capitale.

La criminalità è assente e i bambini non possono essere accompagnati a scuola da nessuno, devono imparare sin da piccoli l’autosufficienza. Non c’è internet libero e non ci sono circuiti di carte di credito.

Nel Paese non esiste proprietà privata ma il popolo è proprietà dello Stato.

L’embargo commerciale Usa pesa come un macigno e i rapporti commerciali della Corea del Nord sono quasi esclusivamente con Cina e Russia.

L’industria interna è divisa in due: la prima è agricola, prevalentemente di riso e la seconda è esclusivamente militare. Il rapporto tra cittadini e militari è il più alto del mondo.

Moltissimi dirigenti del partito vengono in Italia a studiare e, in seno al Partito dei Lavoratori, non sono in pochi a parlare bene l’italiano.

Il leader in carica Kim Jong Un non ha assolutamente mollato la durissima morsa repressiva interna nel Paese. E’ prolisso di nazionalismo e continua la politica di indottrinamento applicata dal nonno. Le sue prove muscolari, a sorpresa, ne sono da anni testimoni.

Il suo ultimo gioiello di corte è un sottomarino militare a propulsione nucleare.

Nel suo messaggio di Capodanno Kim Jong-Un ha ringraziato il popolo per aver sostenuto il paese in questi duri tempi di ristrettezze economiche. Dopo i fuochi d’artificio, i canti e i balli di piazza, Kim ha ringraziato il popolo dichiarando che in Nord Corea non ci sono casi di covid-19.

Lui però si è fatto vaccinare con un vaccino cinese di cui non si rivela né il nome né la composizione.

Dal 2017, la potente sorella di Kim, Yo-Jong, entra a far parte del politburo e, da subito, esercita una fortissima influenza sulla politica nazionale del regime.

Yo -ong è la vice direttrice della propaganda e nei momenti di emergenza sostituisce il fratello in tutte le decisioni. Yo-Jong è sulla lista nera degli Stati Uniti per gravi violazioni dei diritti umani.

La Corea del Nord viene ripetutamente condannata dall’ONU per le sue continue violazioni dei diritti umani e per crimini contro l’umanità.

La gente comune si chiede perché non si interviene con determinazione per liberare quel popolo martoriato da decenni.

Redazione

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