Categorie: Cultura

Gli “strafalcioni” alla maturità. Ma come ci sono arrivati gli ignoranti in 5° superiore?

La domanda non è tanto “possibile che a 18 anni ci siano vuoti così insondabili di ignoranza”… quanto, piuttosto, come si fa a promuovere chi alla maturità non conosce, non ha acquisito le basi di una minimo sindacale di cultura? La scuola promuove tutti, a prescindere? E i temi, l’italiano, sono ancora un test per sondare la crescita, la maturazione dei candidati? Dall’esito si può dire di no.

A monte si pone un’altra domanda. Sono i professori a girarsi dall’altra parte o sono anche i docenti ad avere un nucleo così basso di competenze e conoscenze tali da ritenere superfluo il necessario?

”Mattarella? Mai sentito nominare”. Parola di maturando. Roba da saltare sulla sedia. Ma c’è dell’altro, molto altro, tra gli strafalcioni che i maturandi hanno raccontato ai loro professori durante i colloqui dell’esame di Stato. Una vera e propria raccolta degli orrori della maturità 2022, messa a punto dal sito per studenti skuola.net”. E’ quanto scrive si legge su ‘Leggo.it’. ”Una carrellata di errori e vuoti di memoria -si legge ancora su ‘Leggo’ – che non saranno certo andati giù ai professori delle commissioni. Considerato il fatto che la commissione d’esame è tutta interna quindi i ragazzi vengono interrogati dagli stessi insegnanti che li hanno preparati e portati all’esame”. ”C’è la studentessa che si riferisce a Gabriele D’Annunzio come ad un ‘estetista’ che descrive i suoi personaggi come dei ‘patiti dei trattamenti di bellezza’ – continua – E la candidata che, a 19 anni e quindi pronta a votare, non ha mai sentito parlare di Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica, e fa scena muta davanti ai professori”. 

”C’è stato anche chi – prosegue ‘Leggo.it’ – parlando del Duce, ha assicurato senza alcun dubbio che ‘Mussolini era comunista’. Confondendosi, forse, con gli esordi nel partito socialista. Ma di Benito Mussolini qualcuno ha anche raccontato la morte, stravolgendola del tutto. Il Duce infatti non sarebbe stato fucilato ma decapitato: praticamente come ai tempi di Robespierre e della Rivoluzione francese. Qualche lezione di storia deve essere andata perduta”. ”Alla domanda sull’Olocausto, uno studente ha iniziato a rispondere ‘È quando i russi…’, ma è stato subito fermato dal professore. Non è stato fermato in extremis da nessuno, invece, il candidato che, riferendosi alla senatrice a vita Liliana Segre – prosegue l’articolo – ha spiegato che è stata vittima della segregazione razziale nei campi di concentramento perché ‘di colore’.

Redazione

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