Era accaduto quando il premier Conte annunciò che dalla Lombardia no si sarebbe più potuto uscire. Fu una corsa alla Stazione Centrale di Milano, col rischio di portare contagi da Nord a Sud. Oggi con il divieto rigoroso di spostamento dal 21 dicembre sino al 6 gennaio, chi deve raggiungere la famiglia non ha molte alternative. I governatori fanno quadrato e sperano che Palazzo Chigi allenti la stretta. Attilio Fontana teme una nuova ‘fuga al sud’. “È chiaro che se mettiamo una data limite, tutti si affolleranno a partire entro quella data limite. Se invece non la mettiamo, le partenze possono avvenire in giornate diverse, senza affollamenti. Mi sembra una cosa di buon senso”, spiega. Anche Giovanni Toti parla di “sacrificio sproporzionato” per i piccoli centri e spera che il decreto possa arrivare presto in Parlamento così da essere “mitigato”.
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