Categorie: Cronaca

Otto anni per respingere i ricorsi contro i tagli del personale del Quirinale

Rientra nei poteri del Presidente della Repubblica fare un po’ di spending review sulle voci di retribuzione dei dipendenti del ‘Colle’ adeguando il ‘quantum’ degli importi secondo misure di contenimento della spesa pubblica, ed anche sopprimendo del tutto alcuni “istituti” come lo “scatto premio” per i dipendenti del Quirinale collocati a riposo con piu’ di 40 anni di servizio. Sono le conclusioni espresse dalla Sezione Lavoro della Cassazione che ha dichiarato “inammissibile” – con verdetto 15796 depositato oggi – il ricorso di 38 dipendenti del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica contro la riduzione della “indennita’ di rendimento” e l’abrogazione dello “scatto premio”, provvedimenti di austerity varati con decreto nel luglio 2013 dall’allora Capo dello Stato Giorgio Napolitano, nell’ambito del suo secondo settennato. Con questo sentenza, la Suprema Corte ha ribadito la “potesta’ degli organi costituzionali di decidere attraverso organi interni le controversie che attengono allo stato e alla carriera giuridica ed economica dei propri dipendenti” – prerogativa detta ‘autodichia’ – e ha lasciato nel pieno vigore la decisione con la quale il Collegio d’Appello, struttura interna al Quirinale istituita nel 2008 “per la decisione delle controversie tra il Presidente della Repubblica e i suoi dipendenti”, ha ritenuto ragionevoli i tagli con decisione depositata nel maggio 2015. “Il decreto presidenziale – sottolineava il Collegio d’Appello – rispettava i requisiti di razionalita’ e ragionevolezza, in quanto attuava una riduzione della spesa, con adeguato criterio di proporzionalita’; le misure di contenimento della spesa pubblica in una dimensione solidaristica erano coerenti con il parametro dell’art. 36 della Costituzione ove, come nella fattispecie, non determinassero un sacrificio irragionevole per il lavoratore”. Il Presidente Napolitano in vista dello ‘snellimento’ delle spese per il personale del Quirinale aveva incaricato il Segretaria generale del ‘Colle’ di consultare le organizzazioni sindacali sperando nello spirito di positiva collaborazione manifestatosi nel primo settennato. Invece ne e’ sorto un conflitto ‘intestino’ che e’ durato quasi otto anni e che oggi finisce con la dichiarazione di “inammissibilita’” della ‘querelle’. 

Immagine dal sito del Quirinale

Redazione

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