Categorie: Cronaca

ORGOGLIO ITALIANO – Vogliono abolire la ricetta via mail. Di nuovo tutti in fila dal medico, anche i malati cronici

Basta una mail, una comunicazione col medico di famiglia, al quale inviare magari l’esito di un esame per avere in tempo reale l’immediata prescrizione per una cura. Basta una mail per il rinnovo di medicine per pazienti con gravi cronicità. E’ un risparmio di tempo per le famiglie, i pazienti, i medici. Ma tutto questo sta per sparire. E’ a fine corsa e i medici insorgono, consapevoli del disastro che potrebbe arrivare dietro l’angolo.

In Italia, si sa, le cose si fanno peer metà e per rendere più complicata e burocratizzata la vita a tutti. La norma era un punto di forza durante il periodo Covid ma non si comprende perché non possa esserlo ancora per agevolare nei tempi di vita, lavoro, casa, scuola, tutti gli italiani che dal medico non riescono a passare sempre se non con sacrifici e permessi.

A chiedere al governo di ripensarci sono proprio i medici di famiglia della Fimmg, “E’ necessaria una risposta a breve – dice Silvestro Scotti del sindacato Fimmg – Altrimenti si torna al passato. Abbiamo avuto rassicurazioni ma stiamo ancora aspettando una proroga”.

Si tenga in ogni caso presente che la ricetta rossa esiste ancora e va presentata in cartaceo al farmacista. Un mistero tra i misteri.

Come mai ad oggi solo in Trentino e Veneto le prescrizioni del medico sono tutte memorizzate nel sistema sanitario al quale il farmacista può risalire attraverso la tessera sanitaria?

Perché la digitalizzazione va e viene e quel che poco che c’è di digitale deve farci ripiombare ai tempi cupi della mutua, del tutti dentro l’ambulatorio fino a che appuntamento non ci separi?

Tutti in fila per una aspirina? La Fimmg avverte che non sarà più possibile “trasmettere il promemoria in allegato a messaggio di posta elettronica, comunicare il numero di ricetta elettronica con sms o altra applicazione per telefonia  come whatsapp e nemmeno comunicare telefonicamente i dati della ricetta”.

Anziché rendere strutturale un provvedimento salva coda, mentre lo stato ci illude di fare tutto e presto con lo Spid, che vuole anche sostituire col chip della carta d’identità, ci tolgono anche una delle poche “facilitazioni” per renderci la vita meno difficile in una sanità che ci regala tante, tante soddisfazioni…

Stefania Piazzo

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