Timbravano il cartellino ma poco dopo uscivano a fare shopping, andavano in palestra oppure a correre sul lungomare, sbrigavano commissioni per i familiari, portavano i figli a scuola o andavano dal parrucchiere. Otto dipendenti del comune di Palermo e delle aziende partecipate Reset e Coime sono stati arrestati questa mattina dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Palermo guidati dal colonnello Gianluca Angelini e messi agli arresti domiciliari in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Palermo
Rosario Di Gioia su richiesta del sostituto procuratore Maria Pia Ticino e del procuratore aggiunto Sergio Demontis. Oltre alle otto misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari, il gip ha disposto per altri 14 dipendenti la misura dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. Infine per altri sei è scattato solo l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I 28 furbetti del cartellino destinatari di misura cautelare devono rispondere a vario titolo di truffa in danno di un ente pubblico e falsa attestazione della presenza in servizio. Undici di loro sono dipendenti del comune di Palermo, 14 sono dipendenti della Reset, l’azienda partecipata del Comune che si occupa della manutenzione strade e del verde pubblico a Palermo, e tre lavorano per il Coime, un’altra partecipata che si occupa della piccola manutenzione cittadina. Tutti lavoravano nei cantieri culturali della Zisa a Palermo.
Photo by Tomas Anton Escobar
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