Categorie: Cronaca

Cina e democrazia, a che punto siamo

di Sergio Bianchini – Si sta sviluppando in Cina un ampio dibattito sul significato del termine democrazia oggi. La Cina riconosce pienamente il termine ripreso anche da definizioni occidentali di potere del popolo. Anzi usa l’espressione dal popolo col popolo per il popolo. Nega che l’unico modello possibile di democrazia sia il sistema partitico occidentale basato sulle elezioni periodiche che riducono il cittadino a spettatore per gli anni intermedi tra una votazione e l’altra. Osserva poi l’inconcludenza ormai sistematica delle promesse elettorali e la presenza di soli ricchi nelle autorità di governo e dei grandi funzionari.


Sono osservazioni che molti di noi fanno anche qui. Sono anche osservazioni antiche per certi aspetti che avevano dato origine al termine Democrazia Popolare contrapposto al termine Democrazia Borghese. Questa contrapposizione era al centro della strategia della terza internazionale che però proprio nel suo fulcro (l’URSS) non è riuscita a realizzarla ed è crollata sia sul piano economico che filosofico.

Ma il miracolo cinese e l’evidente declino degli USA ripropongono fortemente il tema.

Allego uno scritto di un docente cinese in merito. Ce ne sono molti altri che descrivono i meccanismi elettorali cinesi e quelli di governo del sistema ai livelli provinciali regionali e nazionali.

L’essenza è che destra e sinistra non sono le ali contrapposte della democrazia che operano per annientarsi a vicenda , anzi, sono componenti del dibattito nazionale e del governo congiunto senza esclusione di persone in base a differenze di priorità. Certo tutti devono accettare il ruolo guida del partito comunista garantito dall’esercito.

Però il partito ha un modo di funzionare particolare che vede l’autoesame al centro del discorso in parallelo all’esame dello sviluppo della società intera. E finora ha dimostrato di saper svolgere egregiamente questo ruolo con un riconoscimento del sentire popolare grandissimo che apparirebbe  anche nei sondaggi degli occidentali se fossero manifesti e non tendenziosi.

Redazione

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