di Riccardo Pozzi* – Nel 2007 Emiliano Fittipaldi sull’Espresso (non sulla Padania) scrisse un lungo articolo sulla massiccia occupazione delle forze militari da parte delle regioni del sud italia nonché sulle infiltrazioni criminali nell’esercito, riportando le dichiarazioni dell’allora procuratore militare di Padova Sergio Dini. Questo il virgolettato.
“Dati allarmanti”, dice Sergio Dini, sostituto procuratore militare a Padova: “Con la riforma si è di fatto delegato la difesa dell’Italia solo ad alcune fasce, quelle economicamente più deboli, della popolazione. L’arruolamento massiccio al Sud, se permette ai ragazzi un riscatto sociale e un lavoro, comporta dei rischi dovuti alla presenza capillare della criminalità nei territori che lo Stato maggiore considera ‘aree sicure’ per l’arruolamento.” Racconta Dini: “Qualche tempo fa il mio autista, effettivo nell’Esercito, è stato arrestato. Si è scoperto che era già stato indagato in Puglia per rapine alle prostitute, e in Veneto stava cercando un Kalashnikov per fare il salto di qualità con le banche. Tra i volontari, secondo una mia stima, circa il 10 per cento ha avuto a che fare con le forze dell’ordine”.
Acqua calda a Piacenza, come mai tanta sorpresa? In un paese “normale”, come diveva D’Alema con il suo simpatico intercalare, sarebbe venuto giù il cielo. Qui è venuto giù il governo.
Per carità, sempre e comunque, prima gli italiani.
Photo by vanessa bustamante
Riccardo Pozzi*, lettore quotidiano lanuovapadania.it
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