“Confermo che il Veneto andra’ all’election day il 20 e il 21 settembre. Finalmente il Governo è arrivato a questa sofferta decisione. Se avessero, tuttavia, accolto la proposta dei Presidenti delle Regioni, si sarebbe già votato, in un periodo sicuro dal punto di vista sanitario”. Lo annuncia il presidente del Veneto, Luca Zaia, dopo la decisione del Consiglio dei Ministri di indire per il 20 e il 21 settembre la tornata elettorale per lo svolgimento del referendum sulla riduzione dei parlamentari e per le elezioni supplettive nei collegi uninominali 03 della Sardegna e 09 del Veneto. “Prendiamo comunque atto della decisione del Governo – conclude Zaia – e provvedero’ a firmare il decreto di indizione delle consultazioni regionali nei termini previsti dalla legge, la quale recita che il provvedimento venga adottato e pubblicato almeno 50 giorni prima della data fissata per l’apertura delle urne”.
Ma mentre Zaia annuncia il voto, il Partito dei veneti lancia sui social una locandina satirica sui tempi biblici per l’approvazione dell’autonomia dopo il referendum del 2017.
E in un commento si spiega:
“Quando un percorso non porta alla meta, logica vuole che o si cambia percorso o si cambia la meta.
Sono trascorsi quasi 1000 giorni dal referendum autonomista senza che chi governa la Regione abbia ottenuto nulla. Fosse la prima volta che i partiti nazionali tentano di ottenere qualcosa, si potrebbe anche capire.
Ma di federalismi di varia sorte, di devolution e di manifestazioni sul Po ne abbiamo viste tante. Tutti tentativi arenati nella palude romana che mai ha ascoltato la volontà di cambiamenti delle genti venete.
La domanda se il mezzo attraverso cui queste istante venivano poste, e quindi il modo, fossero quelli corretti sorge spontanea.
Come fa un partito che governa e prende i voti da nord a sud a “imporre” al Governo una riforma che darebbe vantaggi (DOVUTI) a una sola parte del Paese? Solo un partito territoriale con un mandato esplicito può trattare, non da suddito, ma alla pari con Roma. Solo il #PartitoDeiVeneti può dove tutti gli altri hanno fallito”.
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