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La scuola veneta apripista dell’autonomia?

di Laura Aresi – In aula una settimana per preparare gli esami di qualifica e di diploma: sta succedendo nelle scuole professionali del Veneto per disposizione dell’assessore regionale all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Reindustrializzazione Elena Donazzan. Dall’8 giugno infatti, giorno in cui sono ripartiti in tutte le province legate alla Serenissima gli asili nidi, anche i giovani della formazione professionale sono rientrati nelle loro scuole per ripassare gli argomenti svolti nella didattica a distanza e presentarsi così nella maniera più adeguata e soprattutto serena alle fatidiche prove.

Fortemente critica verso l’inerzia del Ministero, Donazzan ha dichiarato ai microfoni di Radio 24 che Lucia Azzolina «non ha dato né certezza né rassicurazioni». Sono seimila i giovani veneti che entro il 30 di giugno sono chiamati da fare da apripista per i colleghi di tutte le scuole italiane: in primis sono stati i futuri cuochi, sommelier, pasticceri e panettieri delle accademie di ristorazione del territorio e dell’Enaip a tornare già dai giorni scorsi sui banchi e nei laboratori, anche se per motivi igienico-sanitari i tour de force nelle cucine sono ancora preclusi: un rientro senza barriere di plexiglas, dimostrando che nel più grande rispetto delle norme igieniche – del resto, principio basilare delle scienze alimentari – si può tornare ad essere operativi come qualsiasi altra attività sul territorio.

«Mi sembra incredibile che la scuola sia chiusa da febbraio – sostiene Donazzan – . Noi assessori regionali abbiamo incontrato la ministra Azzolina una sola volta e poi non abbiamo avuto più alcuna informazione da parte del Ministero. Abbiamo chiuso quest’anno scolastico liquidandolo senza rispetto per l’impegno dei docenti e degli studenti».

«Docenti volenterosi, dirigenti capaci e coraggiosi, ragazzi che vogliono tornare alla normalità: un grazie a tutti loro – commenta sulla sua pagina Facebook ufficiale l’assessore – perché ci stanno dimostrando che tutto questo si può fare e forse si poteva e si doveva fare anche per gli altri percorsi scolastici. E per settembre siamo pronti a dare qualche consiglio al Ministro Azzolina!».

La formazione professionale del Veneto a tutti gli effetti è da considerarsi un modello per la ripartenza ma non solo: quello di Elena Donazzan, alla quale per il momento non è giunta alcuna critica nei confronti del Governo, è un chiaro esempio di come potrebbe essere l’autonomia declinata nell’istruzione.

Redazione

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