di Benedetta Baiocchi – Con l’aria che tira e la paura di nuove fiammate di Covid, è partita una nuova corsa. Quella del fare scorta di flaconi di Plaquenil (idrossiclorochina), partendo dal comasco verso la Svizzera.
Lo ha raccontato Repubblica, documentando che da Verbania, Como, Varese e Novara, molti si stiano spostando verso il Canton Ticino dove la vendita è liberalizzata. “Adesso che – scrive il quotidiano – da oltre due mesi, la vendita nel Belpaese è off-limits, per il popolo del nord che ha fede nel suo potere curativo, non è rimasta che la trasferta (legittima) in Svizzera”.
“Una dottoressa dalla Farmacia internazionale Bordoni di piazza della Riforma di Lugano – si legge – spiega cosa accade: “Abbiamo una forte richiesta della molecola, ma alle persone che non l’assumono specificamente per malattie reumatologiche, vendiamo il prodotto di altro marchio, in questo caso “Hidroxychloroquine dottor EB”: 30 compresse da 200 mg in una confezione che costa 23 franchi. Il Plaquenil (Sanofi) lo distribuiamo invece ai pazienti che lo utilizzano nel loro piano terapeutico a 37,55 franchi. È una decisione che ci consente di soddisfare la domanda del farmaco per profilassi e terapia di Covid-19 delle decine di persone che ogni giorno vengono qui, dall’Italia e dal circondario”.
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