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Altra bastonata sul turismo. Alberghi esclusi dal superbonus. Dopo il Covid arriva il Governo

Per il presidente di Federalbrghi Veneto, Massimiliano Schiavon “nel giorno in cui il Governo esclude gli alberghi dal superbonus e una certa politica ancora pensa che esistano imprenditori cattivi che sfruttano maestranze indifese e gridano all’ Europa come alla panacea delle diseguaglianze di classe, forse e’ il caso di ricordare come il settore turistico, che in epoca precovid teneva in piedi il sistema economico regionale e nazionale e che segnera’ la ripresa dei territori nei prossimi due anni, sia l’abbeveratoio del sistema fiscale e il ring del luogo comune sullo sfruttamento del lavoro”.

“E’ noto – spiega – come il costo del lavoro in certe strutture alberghiere incida per piu’ del 50% sui ricavi complessivi e rappresenti solo circa il 60% dell’importo netto distribuito ai lavoratori. Cio’ significa che gran parte del costo del lavoro e’ assorbito dal sistema fiscale e previdenziale e risulta quindi paradossale che i nostri imprenditori subiscano costi altissimi, ma vengano additati di non remunerare sufficientemente la forza lavoro”. “I nostri imprenditori non solo subiscono costi inimmaginabili, ma in questi due anni sono stati esclusi anche da quelle minime forme di sostegno che molte altre aziende hanno ottenuto – precisa – L’esempio del superbonus e’ l’ultimo in ordine di tempo, e non voglio tornare sulla questione dei penosi ristori e sulla scelta ridicola di non averci considerato tra le categorie colpite dalla pandemia solo perche’ per decreto non siamo stati chiusi formalmente”.

“Invece di incolpare gli imprenditori del turismo di non compiere efficaci politiche per il lavoro, come detto da qualche sindaco di Comuni Turistici, – osserva – per 5 anni eleggiamo il turismo a settore speciale, decontribuendo gli oneri che gravano sulla busta paga del dipendente e favorendo cosi’ assunzioni e stabilizzazioni dei posti di lavoro”. Questa misura, secondo Federalberghi, potrebbe far conseguire nell’immediato due risultati: il primo che le buste paga dei lavoratori potrebbero essere piu’ cospicue; il secondo che sarebbero liberate risorse per gli imprenditori per migliorare le politiche di incentivazione del personale. Schiavon propone “un piano di rilancio di 5 anni del comparto, al termine dei quali tirare le somme e vedere chi aveva ragione: gli imprenditori del settore, con i loro collaboratori che devono guadagnare di piu’, o i sindaci che per fare un po’ di cassetta di voti inneggiano alla lotta di classe?”

Stefania Piazzo

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