Categorie: Scienza

Insetti a tavola, l’Europa dice sì al verme giallo, la larva della farina

Primo passo verso l’uso degli insetti in cucina nel Vecchio continente. E’ stato appena pubblicato, infatti, il primo parere favorevole dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare europea (Efsa), all’uso di verme giallo essiccato (larva tenebrio molitoria, larva della farina) come novel food. La farina di questo insetto (o l’intera larva) potrà essere usata nella preparazione di biscotti, pasta, barrette.

Si tratta del primo ‘sì’ dei tecnici dell’agenzia sull’uso alimentare di un insetto dal 2018, quando la procedura di autorizzazione dei prodotti è stabilita a livello europeo. Ora potrà essere formulata, nei prossimi mesi, una proposta di autorizzazione da parte della Commissione Ue, mentre l’immissione sul mercato dovrà poi essere votata dai Paesi membri. Dall’entrata in vigore del regolamento sui nuovi alimenti l’Efsa ha ricevuto un gran numero di richieste di valutazione in merito a un’ampia varietà di fonti di alimenti sia tradizionali che inedite, da alimenti a base di alghe e frutti non autoctoni alle diverse varietà di insetti commestibili.

“Questa prima valutazione del rischio di un insetto come nuovo alimento da parte dell’Efsa – ha detto Ermolaos Ververis, esperto scientifico dell’unità Nutri dell’Efsa – può aprire la strada alla prima approvazione a livello europeo. La nostra valutazione del rischio è un passo decisivo e necessario nella regolamentazione dei nuovi alimenti, in quanto aiuta i responsabili politici dell’Ue a prendere decisioni basate su dati scientifici e a garantire la sicurezza dei consumatori. Dall’entrata in vigore del nuovo regolamento dell’Ue sui nuovi prodotti alimentari nel gennaio 2018, l’Efsa ha registrato un forte aumento delle richieste e, di conseguenza, del suo carico di lavoro. Le valutazioni dell’Efsa sulla sicurezza degli insetti e dei prodotti da essi derivati in quanto nuovi alimenti rappresentano un importante contributo all’innovazione in questo settore”. 

Quello pubblicato oggi riguarda la sicurezza del verme giallo essiccato, sia come insetto intero essiccato che sotto forma di polvere. I suoi componenti principali sono proteine, grassi e fibre. Gli esperti dell’Efsa hanno concluso che il ‘novel food’ è sicuro in base agli usi e ai livelli di utilizzo proposti. Gli esperti dell’agenzia, in particolare, hanno osservato: che i livelli di contaminanti nel prodotto dipendono dai livelli di presenza di queste sostanze nel mangime per insetti; che non sussistono problemi di sicurezza in merito alla stabilità del ‘novel food’ se questo è conforme ai limiti delle specifiche proposte per tutta la sua durata di conservazione; considerando la composizione e le condizioni d’uso proposte, il consumo di questo prodotto non presenta svantaggi dal punto di vista nutrizionale. Gli studi di tossicità presentati dalla letteratura non hanno sollevato problemi di sicurezza. Infine il gruppo di esperti scientifici ritiene però che il consumo del prodotto possa indurre sensibilizzazione primaria e reazioni allergiche alle proteine del verme giallo e possa causare reazioni allergiche nei soggetti allergici ai crostacei e agli acari della polvere. Inoltre, gli allergeni del mangime possono finire nel prodotto. Il parere dell’Efsa servirà da base per la decisione riguardo l’approvazione della commercializzazione e le condizioni d’uso e di commercializzazione, come l’etichettatura per le allergie, che sarà adottata dalla Commissione europea e dagli Stati membri dell’Ue.

“Gli insetti – ha aggiunto Ermolaos Ververis – sono organismi complessi, e ciò rende problematica la caratterizzazione della composizione dei prodotti alimentari da essi derivati. Comprenderne la microbiologia è di fondamentale importanza, considerato anche che si consuma l’insetto intero”. “Le formule a base di insetti – ha aggiunto – possono essere ad elevato contenuto proteico, benché i livelli proteici utili possono risultare sovrastimati quando sia presente la chitina, una delle principali sostanze che compongono l’esoscheletro degli insetti. Un nodo fondamentale della valutazione è che molte allergie alimentari sono connesse alle proteine, per cui dobbiamo valutare anche se il consumo di insetti possa scatenare reazioni allergiche. Tali reazioni possono essere provocate dalla sensibilità individuale alle proteine di insetti, dalla reazione crociata con altri allergeni o da allergeni residuati da mangimi per insetti, ad esempio il glutine. È un lavoro impegnativo perché la qualità e la disponibilità dei dati varia, e c’è molta diversità tra una specie di insetti e l’altra”. Mario Mazzocchi, esperto di statistica economica e docente presso l’Università di Bologna, ha ricordato che “ci sono chiari vantaggi ambientali ed economici nel sostituire le fonti tradizionali di proteine animali con quelle che richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e provocano meno emissioni di gas serra. L’abbassamento di costi e prezzi potrebbe migliorare la disponibilità di alimenti, mentre la nuova domanda creerà nuove opportunità economiche, che potrebbero però interferire con i settori esistenti”. (Fonte Adnkoronos Salute)

Redazione

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