Categorie: Politica

Nuova Costituente: “Non con questa Italia parassitaria, non con questa Europa assistenzialista”

Riceviamo e pubblichiamo

Mentre il governo e larga parte dell’opinione pubblica esprimono soddisfazione per la conclusione delle lunghe e difficili trattative sul Recovery Fund, il movimento di Nuova Costituente – che si batte per una rinascita dell’autogoverno di ogni territorio oggi governato dalla Repubblica italiana – giudica assai negativamente il compromesso finale.

Per Nuova Costituente, è ormai chiaro che la strada dell’Italia è quella di un crescente indebitamento e all’orizzonte già si vede una qualche forma di “commissariamento” delle nostre istituzioni. Nel momento in cui da sola riceve all’incirca un terzo delle risorse disponibili, l’Italia è ormai il cuore di quel Grande Mezzogiorno d’Europa che vuole vivere con le risorse altrui e che presto si troverà a essere amministrato dall’Europa più frugale e con i conti in ordine. L’esperienza della Grecia dovrebbe averci insegnato qualcosa.

Oltre a ciò, l’Europa dei sussidi e dei prestiti a interesse zero sta favorendo logiche parassitarie che danneggeranno quanti gli aiuti li danno e quanti li aiuti li ricevono. L’Europa avrebbe dovuto mettere l’Italia, la Spagna e gli altri paesi del Sud Europa dinanzi alle loro responsabilità. Il cedimento giunto al termine della trattativa sarà pagato carissimo da tutti.

Per giunta, nessuno in Italia parla dell’unica e vera riforma di cui c’è bisogno: quella restituzione alle realtà territoriali del diritto ad autogovernarsi. Se si realizzasse tutto ciò, si obbligherebbe tutti a tassare e spendere meno, portandoci presto entro un circolo virtuoso basato su una maggiore attenzione ai conti pubblici e un diverso rispetto per i cittadini e le imprese.

Poiché la Repubblica italiana è oggi il primo nemico delle popolazioni che la compongono, finanziare Roma e questa classe politica significa peggiorare una situazione già molto difficile, che nelle prossime settimane vedrà il moltiplicarsi di fallimenti e licenziamenti.

Photo by USGS 

Stefania Piazzo

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