di Stefania Piazzo – Ci sono notizie che non scadono mai. Come quella sul contaggio degli operatori sanitari. Con la doppia G di Stato rafforzativa del dubbio che sì, insomma, tutta questa massa di operatori sanitari positivi magari si è infettata nel tempo libero. Cazzeggiando. Lo ha affermato un illustre esponente dell’Istituto superiore di sanità. Superiore, forse, per dire, nella grammatica.
Mentre il paese affonda nei decreti annunciati, nei conflitti tra Stato e Regione Lombardia, mentre gli ospedali collassano su se stessi, l’evidenza scientifica pubblica non ammette che i medici, gli infermieri si possano ammalare, contagiare di Covid 19 perché non hanno mascherine a sufficienza, in una lotta tra la vita e la morte senza riposo, salvando vite quasi accalcati uno sull’altro, tra reparti improvvisati, promiscui, senza ossigeno, senza respiratori. E senza Stato.
C’è da restare attoniti nell’ascoltare le parole pronunciate in una delle ultime conferenze stampa della Protezione civile, laddove ad una domanda chi sta dall’altra parte del tavolo risponde che non si esclude che i medici infettati si siano contaggiati (sempre doppia) nel loro tempo libero.
Perché, chiediamo, hanno tempo libero, i medici, gli infermieri grazie all’insipienza e alla colpevole sottovalutazione del rischio epidemico delle autorità che ci contaggiano con queste offensive e statisticamente insopportabili insinuazioni scaricavirus?
Contaggiati…. Basta. Basta. Basta.
Sul sito nusertime.org i dati che vengono riportati sono di una gravità che cancella dal globo terrestre chi vuole negare l’evidenza. Tanto da meritare un fumetto….
Sono oltre 2.000 tra medici, infermieri, operatori sociosanitari e altri professionisti della salute a non poter prestare servizio nelle strutture sanitarie in seguito all’emergenza Coronavirus.
Parte di questo esercito di sanitari non disponibili è composto da contagiati, mentre una grossa fetta è invece occupata da coloro che hanno avuto contatti con pazienti positivi e che si trovano ora in quarantena.
Mentre il Paese dovrebbe inginocchiarsi davanti al sacrificio dei sanitari di ogni ordine e ruolo, senza parlare di coloro che hanno perso la vita, il consiglio è imporre il silenzio a chi per trovare un alibi all’incapacità del sistema, gira il fucile mediatico e spara contro il proprio esercito che non ha mai disertato.
Un plotone d’esecuzione mediatico di imbarazzante, vergognosa e inaudita scelleratezza. Un Istituto superiore di sanità, superiore rispetto a cosa?
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