di Benedetta Baiocchi – La Scozia è la Scozia. Il referendum sull’indipendenza torna tra le priorità della premier Nicola Sturgeon. Obiettivo: votare nel 2021 per la secessione da Londra. Ma, sia chiaro, non dall’Europa. Una Scozia indipendente per prima cosa vorrebbe condividere l’Unione Europa e non essere fuori dalla Comunità.
Intanto si pensa al voto del prossimo 6 maggio ma nessuno mette in discussione la leadership dello Scottish National Party, con un esito che possa essere pesante nella contrattazione con Boris Johnson che tutto pensa tranne che concedere un’altra possibilità a Edimburgo, bypassando quel 55% di NO del 2014.
Davvero la questione è chiusa, come pensa il premier britannico, per un’altra generazione? Davvero gli scozzesi davanti al disastro Brexit non desidererebbero, quelli almeno che avevano votato no, ripensarci e strappare da Londra per tornare in Europa?
Correttamente i media ricordano che Sturgeon ribadisce come «la Scozia non vuole essere trascinata fuori dalla Ue contro la sua volontà».
In politica, poi, pensare che i giochi siano chiusi è sempre un errore.
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