Comunque la si giri il premier ha deciso di dire la parola fine alle ambiguità della politica di destra che un giorno invita alla prudenza, alle aperture e un altro ancora dice esplicitamente che non bisogna vaccinarsi. Meglio sarebbe stato il silenzio piuttosto che una altalena di frasi e frasette dette e non dette sull’opportunità o meno di vaccinarsi. Aveva iniziato Lollobriggida, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, esponendosi in un campo di raccolta elettorale di consensi degli indecisi. Ci si è buttato a pesce Salvini, con uscite pluriquotidiane sull’inopportunità di ritenere utili e preventivi i vaccini dai 40 in giù se non anche sui 60, senza parlare dei minori o dei più giovani con il vaccino da evitare come la peste.
Ecco cosa replica Draghi: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore”.
E “il green pass non è un arbitrio, ma una condizione per tenere aperte le attività economiche”.
Resta il nodo dei vaccini nei posti di lavoro e nelle scuole. Si attende che il governo dica in modo netto e chiaro che si intende fare.
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