Categorie: Politica

Caso Gregoretti – Oggi si decide per rinvio a giudizio di Salvini

E’ attesa per oggi a Catania la decisione sul rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’interno Matteo Salvini sul caso Gregoretti. Nell’aula bunker del carcere di Bicocca il gup Nunzio Sarpietro, si ritirerà in camera di consiglio per decidere se il senatore della Lega va processato per sequestro di persona per aver ritardato, nel luglio del 2019, lo sbarco di 131 migranti dalla nave della Guardia costiera italiana nel porto di Augusta. Sono tre le prospettive possibili: il rinvio a giudizio, con la fissazione della prima udienza dell’eventuale processo; la sentenza di non luogo a procedere; o un’ordinanza che dispone un’ulteriore fase istruttoria.

Salvini lo scorso 17 aprile è stato rinviato a giudizio a Palermo per il ritardo nello sbarco di migranti dalla nave Open Arms, e il gup Lorenzo Jannelli ha fissato la prima udienza il 15 settembre davanti la seconda sezione penale del Tribunale. La Procura catanese, rappresentata dal pm Andrea Bonomo, ha chiesto al gup etneo il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Nella sua azione, infatti, Salvini ha sempre trovato la condivisione da parte del governo di cui era componente e “non ha violato alcuna convenzione nazionale e internazionale”.

Di altro avviso le parti civili che chiedono di processare il leader del Carroccio. AccoglieRete, Legambiente, Arci e una famiglia di migranti che si trovava a bordo della Gregoretti. Tutte denunciano il fatto che l’ex ministro avrebbe “trattenuto illegittimamente a bordo” della nave le persone. La difesa di Salvini, affidata all’avvocato Giulia Bongiorno punta sul fatto che “il suo è stato un atto politico insindacabile” e che il “principio della separazione dei poteri e le decisioni adottate nell’interesse nazionale sono impenetrabili e non possono essere contestate in sede giudiziaria”.

“L’Italia è l’unico Paese dei 27 dell’Unione Europea a mandare a processo un ministro per un atto di governo – ha detto Salvini -. Per aver fatto quello che aveva promesso in campagna elettorale. Se non è un processo politico questo ditemi cosa si tratta”. “Non ce l’ho con i giudici, ma con i politici di sinistra che ogni volta che perdono le elezioni provano a vincerle in un tribunale – ha spiegato -. Vado tranquillo a Catania e il 15 settembre a Palermo”. 

Redazione

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