Caro Draghi, ci dica. Porti chiusi o Carola Rackete?

di Luigi Basso – Il governo Draghi, che assomiglia sempre più ad un patchwork, non è ancora nato e già la realtà bussa alla porta.
L’ONG SOS Mediterranée ha chiesto alle autorità un porto sicuro per sbarcare 422 persone soccorse in mare negli ultimi giorni dalla nave Ocean Viking.

Porti chiusi alla Salvini o braccia aperte alla Leu? E, dopo, in ogni caso, come si comporteranno i delusi?
Continueranno a rimanere in maggioranza, prenderanno la porta o faranno il Vietnam parlamentare ?

L’impressione ancora una volta è che la politica italiana viva alla giornata, inseguendo il titolo di prima pagina del giorno dopo, senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni anche solo nel breve termine: i presunti leader ragionano con la prospettiva temporale delle prossime sei ore.
Chi esce dalle consultazioni con l’ennesimo Uomo del Destino – che alla prima curva farà la fine di Monti, il quale, se non altro, fu almeno cautamente nominato senatore a vita prima di essere buttato allo sbaraglio al timone di un paese fallito – cerca solo il facile consenso effimero della passerella.
Per avere i contenuti, i programmi, le risposte concrete, rivolgersi altrove.

Tornando all’Ocean Viking, siamo certi che, per chi è passato da essere comunista padano a sovranista italiano che strizza l’occhio all’estrema destra e da No Euro a Draghi Senza Condizioni, sarà una bazzeccola passare dai Porti Chiusi a Viva Carola Rackete.
Manca solo la piroetta da Cattolico col rosario in mano a santone Hare Krishna.

Poi le avremo viste davvero tutte e potremo finalmente chiudere il Parlamento, ridotto a costoso bivacco di voltagabbana seriali meritevoli di fare un giro sul lettino di Freud, oppure, almeno, sorteggiare i politici, come qualcuno ha già proposto: risparmieremmo i costi elettorali e potremmo dare più saggiamente quei soldi per qualche opera veramente utile.