Non le manda a dire il presidente di Confindustria al Governo. Dopo la prima ondata, cosa è stato fatto sul piano della prevenzione e degli interventi per mettere in sicurezza il paese e ristorare le aziende, così da rendere possibile la ripresa e la vita sociale?
In una lettera inviata ai presidenti delle associazioni, Carlo Bonomi ricorda che “a febbraio il compito per il Governo di affrontare la prima ondata di contagi era immane”.
“Ma – sottolinea – gli otto mesi successivi pesano molto, perché in termini di sicurezza sanitaria non è stato fatto quel che a febbraio non si poteva improvvisare ma che poi era assolutamente necessario realizzare, cioè una svolta verso il tracciamento di massa e la diagnostica territoriale, sia per contenere le vittime e lo stress della struttura ospedaliera, sia per eventuali misure di chiusura non più per macroterritori ma estremamente mirate sui focolai, con l’effetto di contenere il più possibile lo stop-and-go per le attività economiche”. In altri termini, “se registriamo più di 3 volte il numero di vittime della Germania, che ha 23 milioni di residenti più di noi, molto non è stato fatto e molto c’è da cambiare”.
“Alle elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno, Italia Viva ha una linea molto chiara:…
Gli Stati Uniti hanno condiviso prove "sbalorditive" con il Regno Unito al culmine della pandemia…
"L'Amministratore Delegato della Società Stretto di Messina Ciucci, dovrebbe dire la verità agli italiani, e…
Gentile direttore sono un ex iscritto al partito Lega Nord. All'inizio di questa segreteria ero…
"Ancora una volta vediamo Milano bastonata dall’amministrazione di sinistra, che con il pretesto ambientale fa…
L'Italia ha "chiesto di sospendere l'accordo di Schengen con la Slovenia per il rischio di…
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.
Leggi tutto