Categorie: Politica

Arrestato in Sardegna Puigdemont. Solo in Italia poteva accadere

Carles Puigdemont, il leader indipendentista catalano arrestato questa sera in Sardegna, era arrivato ad Alghero per partecipare all’edizione annuale dell’Adifolk, festa internazionale della cultura popolare catalana. Come riporta il sito ‘alguer.it’ Puigdemont era atteso assieme alla presidente del parlamento di Barcellona, Laura Borras e ad altre figure istituzionali catalane, per l’inaugurazione in programma per domani presso il Teatro Civico di Alghero.

Puigdemont, parlamentare europeo, ex presidente della Catalogna e leader dell’indipendentismo catalano, e’ stato arrestato dalla polizia all’aeroporto di Alghero. Il politico catalano e’ ricercato dalla giustizia spagnola dopo il referendum sull’indipendenza del primo ottobre 2017 giudicato illegale da Madrid. Ad Alghero, unica citta’ italiana di cultura e lingua catalana, avrebbe dovuto incontrare fra gli altri il presidente della Regione, Christian Solinas, e il presidente del consiglio regionale, Michele Pais. 

 “L’arresto di Puigdemont e’ una grave violazione dei diritti, in linea con la repressione attuata dal governo spagnolo contro il movimento catalano”. Lo dichiara all’AGI Marti’ Claret, responsabile delle relazioni politiche per l’Assemblea nazionale catalana.

 “Questa detenzione si basa sull’ordinanza europea del 14 ottobre 2019, che, per imperativo legale, secondo lo statuto della Corte di Giustizia Ue, è sospesa”. E’ quanto sottolinea su Twitter il legale del leader catalano, Gonzalo Boye. Boye ricorda che “nella risoluzione del 30 luglio si afferma che nessun Paese dovrebbe eseguire un ordine di queste caratteristiche. Nella stessa delibera, il Vice Presidente del Tribunale dell’Unione Europea ha indicato che, ove necessario, sia richiesta una nuova misura cautelare”.

“Ci batteremo per la difesa dei diritti di Puigdemont e lo faremo manifestando. Sara’ un’ulteriore chiamata per le manifestazioni in programma il 2 e il 3 ottobre in occasione dell’anniversario del referendum per l’indipendenza”. Lo dichiara all’AGI Marti’ Claret, responsabile delle relazioni politiche per l’Assemblea nazionale catalana.

Redazione

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