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Veterinari scambiano i resti di una donna per un cane. “Carcassa” smaltita. Il Centro referenza veterinaria forense, questo sconosciuto, eh colleghi?

di Lepre marzolina a settembre – La sigla di una serie televisiva molto famosa CSI – crime  scene invstigation  = scena del crimine è una canzone altrettanto famosa intitolata Who are you?

E la domanda è drammaticamente appropriata: ma chi siete voi che dopo aver scambiato una donna per un cane rilasciate anche interviste?

Come vi permettete?

Cito da un articolo del primo settembre:
Luigi Maria Taccani, libero professionista, è uno dei due veterinari che ha esaminato i resti sulla Panda di Sabrina Beccalli, data alle fiamme, e ritenuto che si trattasse della carcassa carbonizzata di un cane. «Sono stato chiamato ufficiosamente da amici carabinieri la mattina del 16 agosto. Mi hanno chiamato per sapere se quello che si trovava sulla Panda bruciata fosse un cane. Ho visto da fuori a non meno di un metro di distanza, senza né toccare la salma né ispezionare l’abitacolo della vettura. Tutto indicava che fosse un cane bruciato. Era sdraiato sulla schiena. Ciò che rimaneva degli arti inferiori, spezzati all’altezza del femore, era posizionato in un atteggiamento tipicamente canino.( ..) Nel pomeriggio è arrivato il veterinario della Ats che ha preso visione e ha dato parere concorde.

https://www.ilgiorno.it/cremona/cronaca/sabrina-beccalli-1.5463494

Alle 15.30 di quella giornata di domenica è la volta di Giuseppe Casirani, dirigente veterinario dell’Ats Val Padana di Crema, di presentarsi nell’autofficina di Offanengo per una ispezione sui resti. I pareri dei due veterinari concordano e vengono sintetizzate nell’ordinanza di custodia che trattiene in carcere Alessandro Pasini per l’omicidio della sua amica Sabrina e la distruzione del cadavere. Nell’udienza di convalida del fermo l’uomo ha negato la presenza di un cane e di avere appiccato fuoco alla Panda dove si trovava il corpo di Sabrina, morta dopo un festino alla droga la notte fra il 14 e il 15 agosto. 

Il servizio veterinario chiede alla procura di Cremona il nulla-osta per la distruzione della carcassa che il 18 agosto finisce nell’inceneritore.

Ma una settimana dopo,  il medico legale Cristina Cattaneo, Debora Mazzarelli, del laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano, che hanno analizzato una trentina di piccole ossa e tessuti, e cioè quanto rimasto nella Panda carbonizzata hanno dichiarato che sono ossa umane.

Chi siete? Davvero, chi siete?
Con quali competenze avete lavorato? Chi vi ha incaricato e su quali basi?
Cosa significa ufficiosamente? Amici carabinieri? Atteggiamento canino?

Una sciagura dell’approssimazione?

Uno approccio da dilettanti, e neanche che baleni in testa che in Italia esiste un prestigioso Centro di referenza per la medicina forense veterinaria. Presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana. A Grosseto, magari.

La raccolta delle prove è delicata, l’analisi è lavoro minuzioso che necessita di conoscenze, competenze, rispetto delle procedure, strumentazioni.

Ma soprattutto richiede rispetto per le vittime.

Il privilegio di mettere al servizio della Giustizia la propria professionalità non dovrebbe mai essere scambiato neppure con la buona volontà di essere utile: non ci sono momenti ufficiosi in una indagine per omicidio.

Il mio è un urlo di rabbia per la morte violenta di una donna per mano di un uomo e per come è stato straziato il suo corpo, almeno due volte.

L’Art. 8 – Comportamento secondo scienza, coscienza e professionalità del Codice deontologico della professione medico veterinaria recita:

L’esercizio della professione del Medico Veterinario deve ispirarsi a scienza, coscienza e professionalità. Il Medico Veterinario non deve accettare incarichi che sappia di non poter svolgere con adeguata competenza e con assicurazione di mezzi e impegno professionale e temporale adeguato ai singoli casi.

Da quanto ho letto, se veritiero, i tre principi dove sono finiti? Chi ha autorizzato la distruzione dei resti è in buona deontologica compagnia. 

Immagine in apertura tratta dalla pagina fb di Sabrina Beccalli

Redazione

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