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Lombardia arancione da lunedì. L’ira del mondo produttivo. Confcommercio: perderemo 56 milioni a settimana

Ufficiale il cambio di colore della LOMBARDIA: “Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza, per comunicare che da lunedi’ prossimo, 1 marzo, la LOMBARDIA sara’ in fascia arancione” ha detto il presidente della regione, Attilio Fontana. “Prendiamo atto della decisione – ha aggiunto – ma e’ arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure. Le informazioni scientifiche ormai ci sono”. Per Fontana “i cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte piu’ lungo della verifica settimanale. Hanno necessita’ di programmare e avere maggiori certezze. Il nuovo Governo – ha concluso – puo’ dare un importante segnale di discontinuita’ su questo tema e, sono certo, avra’ al suo fianco le regioni”. 

Aumentano ancora i contagi oggi in LOMBARDIA, di gran lunga in testa a tutte le regioni, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute. I nuovi positivi salgono a 4.557 dai 4.243 di ieri. I tamponi effettuati sono stati 46.725, determinando un indice di positivita’ del 9,75%. 47 decessi si sono registrati nelle ultime ventiquattro ore, tre in piu’ rispetto a ieri. In totale, in LOMBARDIA i guariti oggi sono 1.071. Crescono gli attualmente positivi, 3.439 persone in piu’, determinando un numero complessivo di 61.267. La provincia di Milano e’ prima per nuovi casi con 1.145, seguita da Brescia con 918 e Varese con 365 nuovi positivi. E’ di 4.034 il numero i ricoveri nei reparti ordinari e 416 in terapia intensiva, con 38 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare si trovano attualmente 56.817 persone. Nella regione ad oggi sono 640.752 le dosi di vaccino inoculate, secondo i dati diffusi dal Ministero aggiornati a poco prima delle 16.00. Si tratta del 66,5% rispetto alle dosi consegnate, che porta la LOMBARDIA in dodicesima posizione per tasso di somministrazione. 

Secondo le nuove disposizioni sara’ dunque vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessita’. Vietato circolare dalle 22.00 alle 5.00 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessita’ e salute. Vige la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio comune. Saranno comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Con la zona arancione e’ prevista la chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto per i bar e’ consentito fino alle ore 18. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni.

 Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre. La didattica resta a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilita’ e in caso di uso di laboratori, in presenza invece per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le universita’, salvo alcune attivita’ per le matricole e per i laboratori. Prevista, infine, la riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico e la sospensione di attivita’ di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

 Una perdita vicina ai 56 milioni di euro alla settimana per le 21.000 imprese della ristorazione. E’ la stima di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza con il ritorno per le restrizioni Covid nella zona arancione che prevede la chiusura dei pubblici esercizi (consentiti solo l’asporto e il delivery) e il divieto di uscire dal proprio Comune. Rispetto alla zona gialla i ricavi settimanali delle imprese (ristoranti, bar, gelaterie, mense, catering) scendono da 132,5 a 77 milioni di euro, con un calo del 42%. “Il ritorno di Milano e dei nostri territori in zona arancione- afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza- seppur comprensibile per la sicurezza sanitaria, ha un costo molto pesante per le migliaia di imprese colpite da questo nuovo lockdown e impossibilitate a lavorare”. Secondo Confcommercio, “non c’e’ altra strada, per sostenere le imprese, che quella di indennizzi rapidi rapportati alle perdite effettive. L’alternativa, altrimenti, e’ quella di chiudere definitivamente”.

Redazione

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