Dovrebbe concludersi a fine ottobre la maxi udienza, davanti al gup di Milano Natalia Imarisio, con 102 imputati e in fase di udienza preliminare, scaturita dalla riunione di quattro filoni dell’inchiesta ‘mensa dei poveri’ su un presunto “sistema” di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia. Oggi il giudice nell’aula della Fiera di Milano ha aggiornato il calendario rinviando al prossimo 10 settembre (il procedimento si spostera’ nell’aula bunker davanti al carcere di San Vittore) per chi ha scelto la strada dei riti alternativi: abbreviati e patteggiamenti. In 4 hanno intenzione di essere processati in abbreviato, almeno 3 chiederanno la messa alla prova e una quindicina dovrebbero patteggiare. Tra questi gli 11 che si sono gia’ visti respingere l’istanza avanzata in fase di indagini preliminari dall’allora gip Maria Vicidomini, che aveva ritenuto incongrue le pene. E poi figura anche l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, ritenuto il presunto “burattinaio” del sistema e che ha collaborato a lungo nell’inchiesta dei pm Bonardi, Furno, Scudieri. Per lui la pena ipotizzata e’ di 4 anni e 10 mesi. Tra gli altri, un’ottantina, che hanno preferito il rito ordinario e per i quali la Procura ha ribadito la richiesta di processo, figurano l’ex eurodeputata di FI Lara Comi, l’ex vicecoordinatore lombardo ‘azzurro’ ed ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, il consigliere lombardo e collega di partito Fabio Altitonante e il patron della Tigros Paolo Orrigoni. Udienze di discussione in calendario fino al 21 ottobre, quando il giudice dovrebbe decidere su tutte le posizioni. Tra le parti civili i comuni di Milano e Gallarate, Amsa, Accam spa e Afol Metropolitana.
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