La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e altre 4 persone indagate per il cosiddetto caso camici. A Fontana è contestato il reato in frode nelle pubbliche forniture per i camici per operatori sanitari e altri dispositivi di protezione individuale acquistati dalla Regione Lombardia dall’azienda del cognato, la Dama srl, mediante affidamento diretto, poi trasformata in donazione nell’aprile del 2020, in piena emergenza Covid. “Non c’è nulla di nuovo, non avendo archiviato, non potevano fare altro che fare questo”, ha commentato l’avvocato Jacopo Pensa, contattato dall’agenzia stampa Italpress. Per Pensa, che, insieme al collega Federico Papa, difende il governatore lombardo, il rinvio a giudizio da parte dei pm di Milano nei confronti di Fontana rappresenta “un arricchimento della casistica, è la prima volta che una donazione diventa reato”.
Secondo l’avvocato difensore “l’udienza preliminare sarà fissata nei primi giorni del prossimo anno, dopodiché il giudice dovrà decidere se fare o no il decreto di rinvio a giudizio, quindi – ha concluso Pensa- c’è ancora una udienza preliminare da affrontare, vedremo”.
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