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APPALTI – BLITZ GDF MONZA CONTRO CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA, 5 ARRESTI DOMICILIARI

Blitz della guardia di finanza, nell’ambito di un’inchiesta della procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, contro corruzione e turbativa d’asta. Eseguiti arresti ai domiciliari nei confronti di cinque persone, tra le quali 4 dipendenti pubblici, sequestrate 3 aziende, oltre a beni e disponibilità finanziarie per oltre 260mila euro. Su delega della procura, i finanzieri del comando provinciale di Monza stanno dando esecuzione ad ordinanze, disposte dal gip, per l’applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari nei confronti di cinque persone, delle quali quattro residenti nei comuni della Brianza e una nella provincia di Milano, con le accuse, a vario titolo, di corruzione, turbativa e falso. Come fa sapere una nota del procuratore di Monza Claudio Gittardi sono inoltre in corso due provvedimenti di urgenza per il sequestro impeditivo di tre aziende, illecitamente aggiudicatarie di appalti e affidamenti di servizi, e il sequestro preventivo di denaro e beni nella disponibilità dell’imprenditore per un importo di oltre 260mila euro. 

Al centro delle indagini, delegate alla compagnia di Seregno, “una serie di condotte “finalizzate – sottolinea nella nota il procuratore Gittardi – all’illecita aggiudicazione di appalti ad evidenza pubblica ed affidamenti diretti che sarebbero state poste in essere, tra il 2019 e il 2021, da un imprenditore residente in Brianza, amministratore di tre società nel settore dei servizi di pulizia e manutenzione di aree verdi, utilizzate a ‘giro’ per partecipare a gare pubbliche in diversi comuni prevalentemente brianzoli con l’obiettivo di aggirare formalmente il principio di rotazione degli affidamenti, anche grazie ad uno stabile asservimento di pubblici ufficiali infedeli”.

Le indagini, si sottolinea nella nota, hanno ricostruito “l’assegnazione alle società dell’imprenditore di appalti per un valore complessivo di oltre 2,5 mln di euro, indetti da una azienda a partecipazione pubblica monzese e di quattro enti pubblici locali, di cui tre del territorio di Monza e Brianza e uno della provincia di Milano”. “Sulla base degli elementi raccolti – osserva il procuratore Gittardi – i pubblici ufficiali indagati avrebbero ricevuto in corrispettivo dall’imprenditore somme di denaro, anche in più tranche (variabili tra i 1.000 e i 12.000 euro, a volte occultate nei cesti natalizi), buoni benzina e altre utilità”. “Alcune procedure di gara sarebbero state turbate per avvantaggiare le aziende – ora affidate a un amministratore giudiziario nominato dall’autorità giudiziaria – dall’imprenditore indagato, comunicando in anticipo le condizioni tecniche contenute nel capitolato, i tempi di apertura e chiusura dei procedimenti di affidamento, i nominativi dei concorrenti da avvicinare al fine di stabilire i ribassi da offrire”. Sono 12 complessivamente le persone sottoposte a indagini.

Redazione

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